In un periodo storico dove i fenomeni atmosferici, pensiamo alle grandi ondate di caldo oppure ai violenti nubifragi, si stanno ripetendo con una frequenza che era sconosciuta fino al recente passato, c’è un settore che da tempo fa la conta dei danni ed è quello dell’agricoltura. Perché se il clima cambia anche la tecnologia progredisce e questo può essere d’aiuto per non compromettere i raccolti ed evitare un danno che è anche economico. Da tempo si parla delle nuove tecniche genomiche, metodi per allevare le piante introducendo modifiche specifiche al dna e che potrebbero dare un contributo per sviluppare nuove piante maggiormente resistenti alla siccità o ad altre forme climatiche estreme. Un aiuto anche in tema di sostenibilità, e quindi di minor utilizzo di fertilizzanti e pesticidi. Adesso sembra che una svolta, per le nuove tecniche genomiche, in Ue, sia arrivata, ed è salutata positivamente dalle associazioni di categoria.
Il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha commentato l’approvazione odierna, da parte del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper), del mandato negoziale che consentirà alla presidenza polacca di avviare il confronto con il Parlamento Europeo sulle nuove tecniche genomiche (Ngt), parlando di “un importante passo avanti nella giusta direzione. Finalmente parte il negoziato con l’Europarlamento con l’obiettivo di arrivare ad una normativa assolutamente necessaria e molto attesa non solo dagli agricoltori, ma da tutta la filiera. Come Confagricoltura abbiamo sempre sostenuto che occorre sperimentare e utilizzare tutti i frutti della scienza e della ricerca, così da mettere in grado i nostri agricoltori di produrre di più al costo minore e competere sui mercati internazionali. Sono sotto gli occhi di tutti i problemi causati dai cambiamenti climatici e dalle fitopatie a tutte le nostre colture. Il settore primario non può prescindere dall’innovazione se vuole assicurare la sostenibilità ambientale ed economica. Per troppo tempo la sperimentazione in campo è stata osteggiata. Un plauso va al Governo italiano, che ha sostenuto a livello europeo la posizione a favore delle Ngt confermando il ruolo centrale dell’Italia in questo percorso. Fondamentale l’intesa che era stata raggiunta in Parlamento, condivisa anche dalla Regioni”.
Per Coldiretti e Filiera Italia “il superamento dello stallo della discussione del regolamento sulle Tea è importante per accelerare sull’approvazione di una normativa Ue che permetta di valorizzare le straordinarie opportunità offerte dalle nuove tecniche di evoluzione assistita, con l’obiettivo di metterle a disposizione degli agricoltori italiani ed europei per combattere i cambiamenti climatici e ridurre l’uso di input chimici”, aggiungendo poi che “la decisione consente di procedere ora verso una normativa chiara che distingue le piante Tea in due categorie: quelle assimilabili alla selezione naturale e quelle soggette a norme più stringenti. Le nuove tecniche genomiche non hanno nulla a che fare con i vecchi Ogm, ma permettono di riprodurre in modo mirato i meccanismi della selezione naturale per rispondere alle crescenti sfide ambientali e produttive”. Si tratta, per il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, di “un passo avanti decisivo per selezionare nuove varietà vegetali che permetteranno agli agricoltori di essere sempre più sostenibili e resilienti, nel rispetto della biodiversità e della distintività della nostra agricoltura. L’obiettivo è ora arrivare presto all’approvazione definitiva”. Luigi Scordamaglia, ad iliera Italia, ha aggiunto che “come Coldiretti e Filiera Italia abbiamo saputo consolidare un’alleanza europea anche tra quei Paesi che hanno da sempre avversato gli Ogm a cui abbiamo saputo spiegare differenze e opportunità. È davvero una nostra vittoria”. Durante la fase di trilogo, che si aprirà a metà aprile, spiegano Coldiretti e Filiera Italia, il ruolo dei negoziatori di Consiglio e Parlamento Ue sarà cruciale. In particolare, due temi chiave per gli agricoltori saranno al centro dei negoziati: la non brevettabilità delle Tea di tipo 1, e l’etichettatura, su cui Coldiretti e Filiera Italia auspicano di tornare all’orientamento iniziale della Commissione.
Parere positivo anche dal presidente Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, che ricorda come le Tea siano cruciali per affrontare le grandi sfide della transizione green e rappresentino per l’agricoltura uno strumento indispensabile contro le malattie delle piante e i cambiamenti climatici che, già oggi, da soli spiegano tra il 20% e il 49% delle fluttuazioni del rendimento agricolo. “Grande soddisfazione per l’intesa raggiunta sulle Tea, l’accordo sul mandato negoziale del Consiglio rappresenta uno stop definitivo a tutti gli equivoci in questo campo. Ora si consentirà, finalmente, l’avvio dei triloghi con il Parlamento Europeo sul testo finale del regolamento”. La speranza di Fini è che l’Italia possa diventare presto capofila in Europa del percorso di sperimentazione in campo delle tecniche genomiche, con un forte protagonismo del mondo agricolo, per un futuro in cui sia garantita sia la produttività che la qualità e la sostenibilità del settore.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025