Tempo di bilanci per Valoritalia: nato come ente terzo (partecipato al 50% da Federdoc e dal Csqa) per rispettare le norme stabilite dalla Ocm vino, come principale organismo di controllo indipendente dei vini di qualità, in un anno ha emesso 300.000 pareri di conformità, che hanno interessato decine di migliaia di cantine e più di 10 milioni di ettolitri di prodotto a denominazione di origine, pari al 20% della produzione nazionale annua, che significa 1.330.000.000 bottiglie da 0,75 litri.
Come ricorda il presidente di Valoritalia, Riccardo Ricci Curbastro, un’importante novità è rappresentata dalla creazione di un vero e proprio catasto viticolo costantemente aggiornato e in linea con il resto d’Europa: “abbiamo acquisito la completa conoscenza di dati quali i volumi di uva prodotti in vendemmia, il vino ottenuto, quanta parte di questo vino è stata realmente imbottigliata, a quanto ammontano le giacenze e dove si trovano”.
Nulla è cambiato nella metodologia dei controlli, dei quali le aziende già percepiscono l’importanza, e che seguono il ciclo del vino dalla vigna alla bottiglia. Controlli che hanno evidenziato come la maggior parte delle difformità sia rappresentata dai dati relativi alle superfici viticole.
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