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VINITALY 2005: CON 143.000 VISITATORI (DEI QUALI 30.000 ESTERI, +12%), LA RASSEGNA DI VERONA CONSOLIDA IL SUO RUOLO DI VETRINA INTERNAZIONALE DEL MONDO VINICOLO

Con 143.000 visitatori (dei quali 30.000 provenienti dall’estero, +12%), Vinitaly 2005 consolida il suo ruolo di vetrina internazionale del mondo vinicolo. Cifre che hanno ridato fiducia agli operatori.

“Ancora una volta Vinitaly ha permesso alle aziende di fare business - afferma Luigi Castelletti, presidente di VeronaFiere - ma il nostro impegno non finisce oggi. L’internazionalizzazione della nostra attività ci porterà il 26 e 27 maggio a Mosca, con Vinitaly Russia, dal 24 al 28 ottobre, negli Stati Uniti, con Vinitaly US Tour, dal 24 al 26 novembre Cina, con Vinitaly China, e, per la prima volta, con il marchio Vinitaly, in India nel gennaio 2006”.

“Affluenza ottima, molto estero e grande soddisfazione dei clienti italiani”, questa l’impressione di Alessandro Dal Zovo della Sartori, che tra gli stranieri, cita nordamericani, giapponesi, operatori di Hong Kong, inglesi e tedeschi. Tanti ritorni pure per la cantina Speri, in particolare Usa e Canada, ma anche appuntamenti fissati in precedenza per questa occasione con Finlandia ed Europa dell’Est. “Anche se le aspettative non erano delle migliori, l’affluenza è stata equilibrata e in crescendo. La novità è rappresentata dai maggiori contatti avuti con i Paesi Scandinavi”, spiega Angelo Valentini dell’umbra Lungarotti, che ha vinto il Premio internazionale Vinitaly 2005 per l’Italia. Fausto Peratoner, direttore generale delle cantina La Vis, mette in evidenza pure il grande interesse manifestato dagli operatori tedeschi, inglesi e del Nord Europa in genere, oltre che da giapponesi, ancora russi e, come novità inaspettata, neozelandesi. “Buoni contatti, tanti giovani titolari di wine bar ed enoteche, appassionati e preparati, un’attenzione particolare dalla distribuzione organizzata”: commenta Marco Caprai, produttore umbro che ha rilanciato il Sagrantino nel mondo.

Vinitaly 2005 ha messo, comunque, in luce il momento di transizione che sta vivendo il mondo del vino, e che fa prevedere cambiamenti strutturali e di strategie per i prossimi anni: “Molti - dice il presidente Castelletti -i dati di ripresa”.

Molti gli espositori che hanno visto riconfermata la propria posizione, altri hanno avuto nuovi contatti o hanno consolidato di persona rapporti instaurati in precedenza con operatori stranieri. I Paesi emergenti sembrano comunque ancora più una potenzialità che veri e propri mercati; cresce l’attenzione dei Paesi del Nord Europa, anche se lì è ancora tutta da costruire una vera cultura del vino.

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