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VINITALY 2007 - DALL’OLTREPÒ ALLA PUGLIA: ECCO QUATTRO NUOVI VINI … CHE SI AGGIUNGONO ALLA QUALITÀ DELLE TENUTE DELLA FAMIGLIA ZONIN: SPUMANTE ROSÈ, PINOT NERO DI GRANDE ELEGANZA E DUE VINI CON IL “CALORE” DEL MEZZOGIORNO E LA PUREZZA DI UVE AUTOCTONE ANT

All’insegna delle nuove proposte il Vinitaly 2007 per le tenute della famiglia Zonin: quattro nuovi vini che arrivano dall’Oltrepò Pavese e dalla Puglia alla Fiera di Verona (29 marzo/2 aprile).

La Tenuta Il Bosco di Zenevredo sarà protagonista con il Pinot Nero Poggio Pelato 2004, un rosso di bouquet finissimo ricco di frutti rossi, elegante, serico al palato che si presenta con packaging rinnovato e un incremento, se possibile, di qualità, e con una novità assoluta il Phileo Rosè. La domanda di spumanti rosati è in continuo incremento e dalla Tenuta Il Bosco è uscito questo autentico gioiello enoico che ricalca lo stile del Phileo uno dei migliori charmat italiani, uno dei più amati dai consumatori che non si accontentano di uno spumante qualsiasi, ma chiedono espressività, freschezza e classe. Ebbene da questi presupposti è nato il Phileo Rosè da uve Pinot Nero, anch’esso uno charmat lungo, che ha spuma cremosa, evidenti sentori di ribes in un bouquet ampio e floreale e una notevole persistenza al palato dove si percepisce carezzevole e pur tuttavia presentissimo.

Dalla Puglia, dalla nuovissima Tenuta Masserie Altemura, il più recente investimento della famiglia Zonin, arrivano invece due rossi caldi, solari, che hanno la forza del sole del nostro Mezzogiorno, ma anche la morbidezza delle uve antiche e la inconfondibile autenticità dei nostri grandi autoctoni. Sono il Sasseo, un Salento Igt che è un Primitivo in purezza, e l’Aglianico, anch’esso Salento Igt, la grande uva a bacca rossa del nostro Mezzogiorno. Sasseo porta anche nel nome la caratteristica dei terreni sui quali sono messe a dimora le vigne-giardino di Masseria Altemura: sono terre con molto scheletro che conferiscono nerbo e mineralità al vino.

Domenico Zonin, uno dei vicepresidenti del Gruppo e uno dei figli del cavalier Gianni Zonin che quest’anno festeggia le sue nozze d’oro con il mondo del vino, confida: “Il Primitivo è un vitigno affascinante e difficilissimo da vinificare. Ci ha lanciato una sfida, noi l’abbiamo raccolta. Ho personalmente seguito tutto il progetto qualità di Masseria Altemura e devo dire che è stato molto stimolante cercare di ottenere il meglio dal Primitivo. Abbiamo fatto diverse vendemmie di prova, abbiamo testato diversi gradi di maturazione delle uve, abbiamo adottato anche una tecnica molto particolare per ottenere in pianta concentrazione e struttura. Il risultato alla fine è stato di ottima qualità. Il Sasseo è al suo debutto sul mercato, ma sono, siamo convinti che avrà un ottimo apprezzamento. Ha forza ed eleganza insieme, morbidezza e ampiezza. Il Primitivo quando riesce ad esprimersi al meglio davvero può dare grandissimi vini. E questo è il nostro progetto. Egualmente ci siamo molto applicati per ottenere il meglio dall’Aglianico che io personalmente considero uno dei grandi vitigni a bacca rossa dell’intero patrimonio ampelografico nazionale. Il nostro Aglianico, quello di Masserie Altemura, ha carattere, profondità, finezza, eleganza. Davvero pare avere conservato tutto il fascino della sua remotissima origine. Sono convinto che sia una delle massime espressioni della qualità che possono dare i vigneti di Puglia”.

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