Sarà un Vinitaly all’insegna di Gianni Zonin. Il presidente della più importante realtà vitivinicola privata italiana (oltre 1800 ettari di vigne, dieci tenute, oltre 23 milioni di bottiglie prodotte, un lusinghiero incremento di vendite all’estero: solo nell’ultimo anno l’export si è incrementato del 30%) festeggia le sue “prime cinquanta vendemmie”. Un traguardo importantissimo.
“Sì - afferma il cavalier Gianni Zonin - mi dà una certa emozione festeggiare le mie nozze d’oro con il vino. Sono entrato in azienda a fianco di mio zio Domenico che ero un ragazzo, appena diplomato alla Scuola di Enologia di Conegliano, e oggi ho inserito ai vertici del gruppo due dei miei tre figli, Domenico e Francesco che ne hanno assunto la vicepresidenza, in attesa che Michele, il mio terzo “ragazzo” concluda la sua formazione. E’ la logica evoluzione di un impegno nel segno della continuità. Quando entrai in Zonin avevamo un po’ di vigna, il nostro storico podere il Giangio, ma compravamo il vino soprattutto da altri piccoli produttori e avevamo una nostra specialità: eravamo i più importanti produttori di vino bianco in Italia. Oggi, grazie al sostegno della mia famiglia e di tutti i collaboratori, abbiamo dieci tenute nei migliorie più vocati territori da vino italiani. In questi cinquanta anni ho visto evolvere anche il mondo del vino italiano e devo dire che, complessivamente, abbiamo fatto sotto il profilo della qualità e delle tecniche dei passi avanti enormi. Ora abbiamo di fronte la sfida del mercato globale ecco perché, se anche posso fare un bilancio positivo delle mie prime cinquanta vendemmie, voglio pensare al domani. Un domani che è già oggi perché stiamo per portare a compimento quello che qualcuno ha già definito un piccolo miracolo: l’inaugurazione della nuova cantina in Maremma, Rocca di Montemassi. E a chi mi chiede come festeggerò le mie nozze d’oro con il vino do appuntamento per il 26 maggio proprio a Montemassi, nella costa tirrenica. Lì ho preparato una sorpresa. Non voglio dire di più, ma mi limito a far sapere che quella tenuta è un gioiello della Maremma, è la dimostrazione di come la costa Toscana sia uno straordinario territorio da vino oltre che un luogo d’incanto. Ma è anche la dimostrazione di come la nostra famiglia ha sempre operato alla ricerca della massima qualità e per la valorizzazione dei territori e dei vitigni autoctoni italiani”.
Il 2007 è un anno importantissimo per la famiglia Zonin. Oltre all’inaugurazione della nuova cantina di Rocca di Montemassi - realizzata attraverso un filologico restauro della tenuta maremmana dalla quale già sono usciti due vini di grandissima qualità come il Vermentino, bianco elegante e sapido, e il Sassabruna, un Sangiovese di struttura e di ampissimo bouquet - pochi giorni fa sono stati celebrati il ventennale della Tenuta Il Bosco dell’Oltrepò Pavese ed ancora vivo il ricordo dei festeggiamenti per i trenta anni di Barbousville, la cantina americana in Virginia, attraverso la quale Gianni Zonin ha portato a compimento il sogno di Thomas Jefferson: quello di fare grandi vini sulla costa orientale statunitense.
Per testimoniare l’impegno costante nella ricerca della qualità e nella valorizzazione dei territori italiani la famiglia Zonin al Vinitaly presenta anche quattro nuovi vini dal sempre ottimale e molto equilibrato rapporto prezzo - qualità. I primi due arrivano proprio dalla Tenuta Il Bosco e sono il Poggio Pelato vendemmia 2004 un pinot nero in purezza dal bouquet accattivante di ribes, e il Phileo Rosè uno spumante doc sempre da pinot nero, charmat lungo, cremoso, suadente, profumatissimo. Sono i vini che raccontano le potenzialità dell’Oltrepò e esprimono lo stile che ha fatto della Tenuta Il Bosco un esempio di qualità assoluta. Phileo Rosè e il Pinot Nero Poggio Pelato incontrano il nuovo gusto dei consumatori che si orienta verso vini eleganti e tuttavia di grande bevibilità. Le due altre novità arrivano dalla Puglia, la nuova frontiera dell’enologia italiana. Sono l’Aglianico del Salento espressione di un grande e antichissimo vitigno del nostro Mezzogiorno e il Sasseo, IGT Salento, un Primitivo in purezza ,il cui nome richiama i terreni molto scheletrati della Masseria Altemura la tenuta pugliese, simbolo del rinnovato impegno della famiglia Zonin. Due vini solari, caldi, di grande ampiezza, due vini che raccontano come le “prime cinquanta vendemmie” di Gianni Zonin siano il prologo per un’ulteriore evoluzione delle tenute della famiglia Zonin orientata alla ricerca della massima qualità.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024