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VINITALY US TOUR: IL PIÙ IMPORTANTE DISTRIBUTORE USA (SOUTHERN WINE & SPIRITS) DA’ INDICAZIONI POSITIVE SUL MERCATO. MANTOVANI (VERONAFIERE): “ANCHE NEL 2009, L’ANDAMENTO DEI VINI ITALIANI STA CRESCENDO. SERVE PERO’ PROMOZIONE E FORMAZIONE CONTINUA”

Italia
Giovanni Mantovani, direttore generale VeronaFiere

“Le vendite di vino italiano stanno andando bene anche in questo inizio d’anno”. Ad affermarlo è Mel Dick, presidente della divisione vini e vice presidente della Southern Wine & Spirits of America, il primo distributore negli Usa di vino (i distributori sono quelli che hanno in mano il mercato), che rappresenta 1.500 etichette del beverage per 5.000 differenti brand (tra vini, birre e liquori), con sedi operative in 32 Stati per 70 milioni di casse l’anno vendute, 10.500 dipendenti e un fatturato di 8,3 miliardi di dollari. Insieme ad altri distributori, ristoratori, importatori, la Southern Wine&Spirits ha preso parte al Vinitaly Us Tour (a Miami ed a Palm Beach, organizzato da Veronafiere, in collaborazione con Buonitalia, Ministero delle politiche agricole e alimentari, Ice e Unaprol, con l’assistenza del Consolato Generale d’Italia a Miami), che ha visto oltre 1.000 partecipazioni tra operatori e wine love.
Il mercato statunitense sprigiona grandi potenzialità, anche in un momento di difficoltà dell’economia in generale come questo, e si candida a diventare, entro il 2012, il primo a livello mondiale per consumi, secondo i dati diffusi da Chip Cassidy, direttore del Beverage program della Florida International University e wine director di Crown Wine & Spirits, il più importante retailer della Florida.
“Negli Usa dobbiamo continuare ad essere presenti per proseguire nell’opera di formazione, educazione al consumo, promozione culturale e di business, in modo da dare il nostro contributo al consolidamento e all’incremento della quota di mercato dei vini italiani. Quota - evidenzia Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - che sta aumentando grazie alla spinta dei giovani tra i 21 e 29 anni, che stanno apprezzando in maniera sempre più significativa il vino rispetto ad altre bevande, anche per il fascino che riveste questo prodotto nel raccontare un territorio e una storia. In sette anni di presenza negli Usa, abbiamo coinvolto oltre 15.000 operatori del settore tra Las Vegas, Los Angeles, San Francisco, Boston, New York, Washington, Chicago e Miami, con un ritorno importante anche sul Vinitaly”.
La conferma che l’andamento delle vendite è col segno positivo arriva anche da Massimo Tuzzi, responsabile export della casa vinicola Zonin e direttore generale della Zonin Usa: “dopo aver chiuso il 2008 sul mercato americano con un incremento del 36% delle vendite, a gennaio 2009 - sottolinea Tuzzi - abbiamo registrato un +59% sullo stesso mese dell’anno precedente. Questo risultato non è frutto della casualità, ma di un piano di marketing che si è sviluppato negli ultimi cinque anni e che ci ha portato a coinvolgere gli operatori del canale ho.re.ca. e dei supermercati. Certo che la crisi c’è, ma qui nessuno si abbatte, c’è molta fiducia nella popolazione dopo l’elezione di Obama presidente e sono sicuro che, nel secondo semestre 2009, questo mercato ripartirà a pieni giri”. “Vinitaly US Tour è stato molto ben organizzato - spiega Tuzzi - e rappresenta un valido supporto anche per le piccole-medie aziende che vogliono approcciare il mercato americano, che è diverso da città a città”.
Il sottosegretario allo sviluppo economico, Adolfo Urso, ha dato importanza ed autorevolezza ulteriore ad un evento strategicamente importante come Vinitaly Us Tour, fondamentale per consolidare e per sviluppare la posizione dell’Italia in questo mercato: “questa iniziativa ha avuto un grande successo su un mercato in cui i vini italiani, con un valore dell’export di 1,1 miliardi di dollari, hanno registrato nel 2008 il sorpasso su quelli francesi. Ancor più significativo, per l’azione promozionale del nostro Paese, l’aver unito - ha commentato il sottosegretario Urso - due eccellenze del made in Italy come il vino e la nautica, per promuoverle in uno Stato come la Florida dove transitano ogni anno 60 milioni di turisti e che è una delle mete preferite a livello mondiale”.
Un tandem che “favorisce e facilita il business” e che conferma la Fiera di Verona “quale partner ideale per le istituzioni nel promuovere la cultura e i prodotti del made in Italy nel mondo, come fatto anche per Casa Italia nelle recenti Olimpiadi di Pechino”.

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