1,2 miliardi di dollari per il passaggio di mano di una delle realtà più importanti del vino americano e mondiale, Ste. Michelle Wine Estates. È la cifra monstre su cui hanno trovato un accorto l’attuale controllante, Altria Group, colosso del mondo del tabacco e non solo, ed il fondo Sycamore Partners Management, una società di private equity con sede a New York, che salvo sorprese sarà la nuova proprietaria della realtà vinicola la più antica, famosa ed importante dello Stato di Washington (che possiede 3.500 acri di vigneto, pari ad oltre 1.400 ettari, marchi come 14 Hands e Stag’s Leap Wine Cellars, e importa e commercializza in Usa i vini di uno dei brand italiani più importanti come Antinori - con cui possiede in joint venture al 50% la realtà di Col Solare, nella Columbia Valley, sempre nello Stato di Washington, e con la storica realtà toscana che ha anche un piccolo interesse in Stag’s Leap, in California - e lo Champagne Nicolas Feuillatte, per fare degli esempi).
Una operazione di grandissimo valore per la sua portata economica, e che, come spiega un comunicato ufficiale di Altria Group, dovrebbe chiudersi nella seconda metà del 2021, ed interamente in contanti. “Crediamo che la transazione sia un passo importante nella creazione di valore di Altria per gli azionisti e permette al nostro team di gestione di concentrarsi maggiormente sul perseguimento della nostra visione di transizione responsabile dei fumatori adulti verso un futuro non combustibile”, ha detto Billy Gifford, Chief Executive Officer di Altria.
“Ste. Michelle e i suoi dipendenti di talento hanno costruito un portafoglio eccezionale di marchi di vino premium, e auguriamo loro il successo futuro”. “Il team di Ste. Michelle e io non vediamo l’ora di lavorare con il team di Sycamore Partners, e crediamo di essere ben posizionati per guidare la prossima fase della nostra crescita”, ha detto David Dearie, presidente e ad di Ste. Michelle.
Nel 2020, Ste. Michelle Wine Estates, secondo quanto riporta il magazine Usa “Wine Spectator”, ha sviluppato un giro d’affari di 615 milioni di dollari, nonostante una diminuzione delle vendite del -11% sul 2019 per l’impatto della pandemia.
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