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Vuol dire “taglia-lingua” anche se è un vino, nato in terra longobarda: la storia del Tazzelenghe

A narrarla in un libro, Stefano Cosma e Angelo Costacurta, con l’introduzione del wine writer Ian D’Agata, dalle origini medioevali alla riscoperta

In friulano, vuol dire “taglia-lingua” anche se è un vino, appartenente alla famiglia del Refosco, ma che si distingue nettamente dai più pacati consanguinei. Il suo vitigno a bacca nera, autoctono del Friuli Venezia Giulia, è originario del territorio attorno a Buttrio e Cividale del Friuli, dove viene coltivato in zona collinare. A raccontare la storia del “Tazzelenghe. Il vino friulano “taglia-lingua” nato in terra longobarda” è un volume firmato a quattro mani da Stefano Cosma, direttore responsabile del trimestrale “Bubble’s Italia”, e Angelo Costacurta, tra i più accreditati studiosi di viticoltura a livello internazionale, vicepresidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, che ripercorrono le vicende questo vino dalla fortissima personalità, per lungo tempo dimenticato e oggi riscoperto grazie ad alcuni tenaci e sapienti produttori, con un’introduzione del wine writer Ian D’Agata ed i contributi di Enos Costantini e Francesca Costaperaria.
Attestato dal tardo Medioevo, il Tazzelenghe è espressione di un territorio di enorme rilevanza storica, che comprende Cividale, città Patrimonio dell’Umanità Unesco, prima capitale del Ducato longobardo in Italia e successivamente capitale della Patria del Friuli, che per lungo tempo ha incrociato la storia della Repubblica di Venezia. Il vino, insieme con il suo territorio, è appassionatamente raccontato nel volume (Kellermann Editore, collana Grado Babo diretta da Angelo Costacurta e Sergio Tazzer, luglio 2023, pp. 144, prezzo di copertina 16 euro), partendo dalle origini medievali ed analizzandone lo sviluppo e la diffusione fino ai giorni nostri, soffermandosi anche sul declino e sulla riscoperta avvenute nel secolo scorso. Insieme a fondamentali riferimenti storici “Tazzelenghe. Il vino friulano “taglia-lingua” nato in terra longobarda”, non manca di fornire dati attuali sulla produzione, indicazioni geografiche e approfondimenti relativi all’ambiente e al paesaggio delle zone d’origine del Tazzelenghe, oltre a suggerimenti culinari.

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