La crescita, nel mercato del vino, passa anche dagli investimenti in mercati insoliti, piccoli, ma potenzialmente redditizi. Come la Repubblica Ceca, dove i vini della Valpolicella hanno registrato una crescita del 25% nel 2018 sul 2017. A dirlo il Consorzio Vini della Valpolicella, che oggi debutta a “Wine Prague” (28-30 maggio), con una collettiva di 11 aziende del territorio (Cesari Gerardo, Clementi, Cristiana Bettili, Ernesto Ruffo, Rubinelli Vajol, San Rustico, Sartori Casa Vinicola, Tenuta il Canovino, Terre di Leone, Valentina Cubi e Villa San Carlo), tra degustazioni e masterclass, come “Valpolicella region & its distinctive wines: Valpolicella Superiore Doc, Valpolicella Ripasso Doc, Amarone della Valpolicella Docg”, condotta dal giornalista e Valpolicella Wine Specialist, Michal Setka.
“L’investimento iniziato qualche anno fa in Repubblica Ceca sta portando importanti risultati - spiega il direttore del Consorzio Vini Valpolicella, Olga Bussinello - e il balzo in avanti del 2018 consolida il trend di crescita di oltre il 30% registrato nell’ultimo quinquennio 2013-2018. Inoltre, Praga si conferma come hub fondamentale, oltre che vetrina principale, dell’est-Europa.”
La rassegna, nata nel 2015, è diventata l’appuntamento enoico più importante della Repubblica Ceca, Paese in cui il vino italiano occupa il primo posto tra i prodotti importati, con una quota di mercato che supera il 30% e con un costante aumento di interesse da parte di operatori del settore e consumatori verso i vini di qualità. La repubblica Ceca si conferma tra i Paesi dell’Est Europa a maggior tasso di crescita. La domanda di vino importato negli ultimi 5 anni è infatti cresciuta in valore di quasi il 20%, a 215 milioni di euro, mentre ancora meglio ha fatto l’Italia con un incremento del 29% nello stesso periodo, e un valore complessivo che nel 2018 si è avvicinato ai 50 milioni di euro (fonte: elaborazioni Osservatorio Vinitaly - Nomisma).
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