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VINO E TECNOLOGIA

Il vino corre sulle app (italiane) tra e-commerce, turismo, consegne a domicilio e realtà aumentata

Enosocial punta sulla tecnologia clicknbuy, WineFi sulla geolocalizzazione, Winelivery sulla velocità e Winebel la realtà aumentata

La maggior parte del traffico web, ormai, si è spostato dal computer allo smartphone, e che sia per divertirsi, per informarsi, per aggiornarsi, o per qualunque altro motivo, siamo costantemente connessi, con gli occhi verso il basso ed il pollice a scorrere le app. Già, perché è dalle app che passano le nostre passioni, compresa quella per il vino. Cui ormai sono dedicate non più decine, ma centinaia di applicazioni, alcune diventate un punto di riferimento per i wine lovers di tutto il mondo, a partire da Vivino, la più diffusa applicazione dedicata al vino, che ha raggiunto 29 milioni di utenti nel mondo e 2,3 in Italia, liberi di votare i propri assaggi ed acquistare online, e Wine-Searcher, decano dei portali del vino, da qualche anno app anche in italiano, altre, italianissime, che hanno tutto per sfondare e rivoluzionare l’approccio al vino e, soprattutto, al su acquisto.
Come Enosocial, il primo sistema di vendita “direct to consumer dedicato al vino”, come racconta a WineNews il suo ideatore, Andrea Bianchi.
“Il nostro compito è quello di mettere in contatto chi acquista, e quindi i winelover, con chi vende, aziende e non solo, che inseriscono gratuitamente il loro profilo, gestendo la propria offerta. Noi non compriamo nulla, ci limitiamo a mettere a disposizione un servizio: chi vende inserisce i vini, corredati da una descrizione e da una foto, di ogni ordine viene avvertito da una mail, a quel punto prepara l’imballaggio e la lettera di vettura, il nostro corriere si occuperà del ritiro e della consegna, e noi del pagamento”. Ma la vera innovazione tecnica, al di là del concetto di direct to consumer, un mondo ancora inesplorato in Italia, e ricco di possibilità, è il clicknbuy. “Una tecnologia - riprende Bianchi - che permette di acquistare una bottiglia appena assaggiata in azienda, o addirittura durante una fiera, o un evento, semplicemente inquadrando l’etichetta, o il QR Code generato da Enosocial. Un’innovazione dal potenziale enorme: non serve riempire il bagagliaio all’inverosimile quando si va in giro per cantine, o riempire le tasche di biglietti da visita che difficilmente ricontatteremo. Abbiamo già visto il clicknbuy all’opera - spiega Andrea Bianchi - con ottimi risultati, ed ora vogliamo renderlo protagonista delle fiere e degli eventi più importanti”. Ma non solo, perché sulla scia dei big Usa dell’e-commerce, “possiamo immaginare dei veri e propri temporary shop, dove poter degustare autonomamente centinaia di etichette, da ordinare attraverso la nostra app e ricevere comodamente a casa, prelevate direttamente dalla cantina e consegnate a domicilio”. E c’è ancora tanto da esplorare, dall’espansione all’estero alle possibilità offerte dalla geolocalizzazione, grazie alla quale gli utenti hanno sempre ben chiaro il panorama delle aziende vicine presenti su Enosocial, fino alla sezione dedicata agli eventi, dalle anteprime alle fiere, senza dimenticare i primi passi del clicknbuy a corredo di schede tecniche e recensioni.
Altra novità nel panorama delle app enoiche italiane, WineFi, dedicata all’enoturismo e “garantita” da un Comitato Scientifico con a capo Stefania Vinciguerra
, caporedattore di DoctorWine. Si tratta di un portale che permette agli utenti di conoscere le diverse aziende presenti attivamente sul territorio e le caratteristiche dei territori in cui i prodotti enogastronomici nascono e affondano le loro radici, biologiche, storiche e culturali. Accanto al portale è stata sviluppata un’app interattiva che geolocalizza l’utente e gli mostra le aziende che si trovano nei suoi paraggi, in un raggio di azione a sua scelta, nonché i prodotti e i servizi che queste aziende offrono ai loro ospiti, dalla visita in cantina alla vendita diretta, dalla degustazione guidata alle serate a tema, dalla ristorazione a una vera struttura ricettiva. L’utente, così, può entrare in contatto con le strutture del territorio in tempo reale, con un clic, ma anche acquistare i vini assaggiati una volta tornati a casa.
E poi, nel mondo delle consegne a domicilio, spicca Winelivery, startup nata a Milano un anno e mezzo fa, che garantisce la consegna di migliaia di etichette di vino, birra e spirits in soli trenta minuti, e capace in questo periodo di una crescita esponenziale. Nella terza raccolta fondi, conclusasi pochi giorni fa sulla piattaforma CrowdFundMe, ha portato in cassa 1,2 milioni di euro, che portano il totale dei finanziamenti a quota 1,7 milioni di euro, segnale chiaro ed inequivocabile di come il mercato creda molto ad un servizio che, già da tempo, lavora al fianco della catena di enoteche di Signorvino (proprio come Enosocial, ndr). Nato dall’idea di due giovani valtellinesi, Francesco Magro e Andrea Antinori, il servizio è oggi presente anche a Bologna, Torino, Bergamo e Firenze, e nel 2019 la volontà è quella di sbarcare a Roma e Monaco di Baviera, con l’obiettivo di allargarsi a 25 città entro il 2021. Intanto, il bilancio del 2018 è incoraggiante, con i ricavi a quota 630.000 euro e 73.000 bottiglie consegnate.
A puntare su una delle tecnologie più immersive che ci siano, è, invece, Winebel, app dedicata alle cantine che sfrutta la realtà aumentata per visualizzare video della cantina e del produttore direttamente tramite le etichette del vino. I wine lover, così, possono vedere il volto dei vignaioli che hanno prodotto le bottiglie che si stanno bevendo, e le cantine dove sono state prodotte, degustare il vino interattivamente con un esperto sommelier o scoprire le unicità del territorio dove è prodotto. L’esperienza di degustazione, così, viene arricchita dall’interazione con i contenuti dell’etichetta utilizzando il proprio smartphone. Si possono così scoprire nuovi territori e nuovi vini per le prossime gite enoturistiche. E se il vino è stato acquistato nella zona di produzione, Winebel permetterà di ricordare e condividere, una volta a casa, l’esperienza di una visita in cantina.

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