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RIPARTENZA

Nel cuore delle Dolomiti, il brindisi di Kettmeir (Santa Margherita) al ritorno alla normalità

Ricomincia, simbolicamente, dal Trentino-Alto Adige, il viaggio del vino, nell’incontro con la cucina di chef Niederkofler a 2.275 metri d’altitudine

In alto i calici: era da tempo che non lo sentivamo dire, se non in video conference. Un ritorno alla normalità a lungo agognato, seppure per pochi intimi, ma che ha comunque dato una bella risposta alla voglia di ripartire, che, nel mondo del vino, solitamente animato da eventi, incontri, visite guidate, conferenze, appuntamenti, è particolarmente sentita. Il merito è di Santa Margherita, il gruppo del vino dei Marzotto, una delle famiglie che ha scritto pagine importanti del vino (ma anche di tanti altri settori dell'industria italiana: dal vetro alla moda, alle energie rinnovabili ...) , guidato dall’ad Beniamino Garofalo, capace di fatturare 189,4 milioni di euro nel 2019, e di mettere insieme dieci tenute (da Ca’ del Bosco, griffe della Franciacorta, a Lamole di Lamole nel Chianti Classico) in alcune delle Regioni più belle dell’enologia italiana. A partire dal Trentino-Alto Adige, casa di Kettmeir, le bollicine scelte dallo chef tre stelle Michelin del St. Hubertus Norbert Niederkofler, per il ristorante di montagna AlpiNN, a Plan de Corones, nella ex stazione della funivia del Kronplatz, a 2.275 metri d’altitudine. È da qui che, ieri, simbolicamente, è ripartito il vino italiano, dall’incontro con Stefano Marzotto e con l’ad Santa Margherita, Beniamino Garofalo (nei prossimi giorni, su WineNews, le interviste all'ad di Santa Margherita ed allo chef tre stelle Michelin Beniamino Garofalo).
Che parla di “una giornata atipica: insieme abbiamo partecipato a tanti eventi nel passato, ed oggi sono felice, perché dopo quattro mesi dalla mia nomina riesco a parlarvi di persona. Finalmente ci vediamo di persona, sembra una conquista, è sicuramente motivo di orgoglio. E poi, parlare di Kettmeir, realtà del territorio che ha festeggiato i primi 100 anni, da qui, ha un senso particolare, che corona un percorso importante, sostenuto dai nostri soci, dagli azionisti e da chi lavora in Kettmeir. Come Gruppo Santa Margherita crediamo che Kettmeir possa diventare una bandiera del territorio a livello internazionale, un brand globale. Quello con AlpiNN, il locale di Norbert Niederkofler, credo sia il connubio perfetto: crediamo alla filosofia di AlpiNN e all’etica ed all’approccio di Norbert al territorio. E poi, l’amicizia aiuta a fare le cose. Spero che questo evento sia di buon auspicio per tutti noi, e che ci sia una spinta alla ripresa, innanzitutto per la ristorazione, e per tutto il sistema, perché ne abbiamo bisogno”.
E non è un caso che la location sia quella di un ristorante di montagna, nella cornice delle Dolomiti Patrimonio Unesco, guidato da uno chef, Norbert Niederkofler (insieme al suo socio Paolo Ferretti), da 12 anni ha rinunciato a tutti gli ingredienti che non provengano dalle sue montagne, selezionando un nocciolo di fornitori locali: una filiera molto corta, di altissima specializzazione e qualità, all’insegna del chilometro “buono”. Un ciclo chiuso capace di garantire connessione con la terra e giusta remunerazione ai produttori locali, una scelta virtuosa da cui nascono menu incentrati sulla stagionalità e la territorialità, per rappresentare in ogni piatto le montagne, la fatica dei contadini e degli allevatori, la qualità dei loro prodotti, le tradizioni tramandate, la cura e la costanza. I capisaldi, da sempre, della cucina e della filosofia ai fornelli di chef Niederkofler, raccontati in “Cook the Mountain” - The nature around you, l’opera, in due volumi, in uscita ad Ottobre 2020, un progetto multiculturale e di ampio respiro, che, dall’Italia alla Germania, coinvolge professionisti della comunicazione, dell’editoria e della fotografia. Lo stesso Niederkofler è stato aiutato nella stesura dei testi dalla moglie Christine Lasta, e, in linea con quel concetto di “no waste” e di territorialità promosso da Niederkofler, il libro (in italiano, inglese e tedesco, prezzo di copertina sui 100 euro) è stato interamente stampato su cartamela, un materiale ricavato dagli scarti delle mele e brevettato proprio in Alto Adige.

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