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PROGETTI

Tinazzi apre il primo wine shop “sociale e sostenibile” con gli arredi “Made in Carcere”

Costruito tra le Tenute di Bardolino e Valpolicella, è un progetto eco-friendly con “Reverse IN”, il laboratorio del Penitenziario di Montorio
MADE IN CARCERE, REVERSE, TINAZZI, WINE SHOP, Italia
Il Wine Shop di Tinazzi eco-friendly e con gli arredi “Made in Carcere”

Il vino incontra il sociale e raggiuge un nuovo traguardo in direzione della sostenibilità: Tinazzi, Gruppo guidato dalla famiglia Tinazzi con oltre 100 ettari di vigneti di proprietà tra Veneto e Puglia, apre il nuovo Wine Shop in cantina a Lazise, un luogo che sarà il punto di partenza ideale dell’“Italian Wine Experience” targata Tinazzi, tra la Tenuta Valleselle di Bardolino e Poderi Campopian in Valpolicella, ma che è anche un progetto particolare. Seguito da Reverse, laboratorio nato dall’idea Federica Collato, Nicola Gastaldo e Michele Pistaffa, che gestisce una rete di produttori che realizzano in modo artigianale e responsabile i progetti e gli arredi, uno dei laboratori da cui provengono gli arredi è “Reverse IN”, nel penitenziario di Montorio, a Verona, ed è parte del progetto “Made in Carcere”, in cui i detenuti vengono assunti e formati per produrre a mano gli arredi, come la parete espositiva che accoglie tutti i vini delle linee di Tinazzi. Tra le scelte che rientrano nell’ottica della sostenibilità c’è anche la selezione dei materiali a basso impatto ambientale, come i legni utilizzati, che sono per la maggior parte legni di riforestazione, provenienti da aree che vengono riforestate in modo controllato per preservare il patrimonio naturale. Le finiture sono a basso impatto ambientale, per la maggior parte a base di acqua o olio al naturale.
“L’accoglienza e la capacità di creare valore sul territorio sono asset fondamentali per Tinazzi - spiega Francesca Tinazzi, alla guida, assieme al padre Gian Andrea e al fratello Giorgio del gruppo di cantine - con il progetto del Wine Shop abbiamo voluto creare un punto di aggregazione di eccellenze del territorio. L’abbiamo fatto avvalendoci del contributo di Reverse, giovane realtà che lavora con un approccio sostenibile, e con la volontà di dare vita a un hub enogastronomico (con prodotti veneti e pugliesi, ndr) in cui dare valore, oltre alle nostre produzioni, ai prodotti dei luoghi in cui operiamo”.
“Fin da subito - ha detto Federica Collalto di Reverse - abbiamo condiviso con Tinazzi la stessa filosofia: le questioni ambientali e sociali, fondamentali per Reverse, guidano l’approccio quotidiano di gestione dell’impresa non solo nella scelta dei materiali, che rappresenta spesso l’evidenza più immediata. La sostenibilità è un approccio strategico che include anche la componente sociale, la responsabilità nei confronti delle persone e delle aziende che coinvolgiamo ogni giorno”. La filosofia del km 0 si riflette nel Wine Shop, considerato che i fornitori sono entro i 50 km di distanza da Reverse, dettaglio importante sia per le basse emissioni che generano gli approvvigionamenti sia per la creazione di valore aggiunto nel territorio, in favore delle imprese locali.

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