“Il Pinot Grigio è plastico, come lo Chardonnay. Legge il territorio, ma risente molto del pensiero e del gusto di chi lo produce”. Ne parla così Alessandro Sandrin, da oltre dieci anni responsabile di produzione delle aziende "Marco Felluga" e "Russiz Superiore". Aziende che Ilaria Felluga “governa” da sola da poco, dopo la prematura scomparsa nel novembre del 2021 del padre Roberto, vignaiolo pioniere e manager del Collio goriziano. Il “pensiero” che origina questo Pinot Grigio parte dai tre vigneti storici, con diversa esposizione, che gli sono dedicati. In cantina passa per una macerazione di poche ore delle uve e dall’intenzione, che diventa realtà, di esaltare le caratteristiche di acidità e salinità conferite dai terreni (composti da ponca) su cui insistono i vigneti in quest’area. Dal terreno, infatti, durante le lavorazioni per l’impianto emergono testimonianze della presenza del mare caldo che qui insisteva. E ancora dietro questo vino, come dietro gli altri bianchi Russiz Superiore, c’è la ricerca della longevità, tanto cara a Roberto Felluga, nel rispetto della materia prima. Giallo dorato con sfumature ramate, al naso richiama frutta a polpa bianca ed erbe aromatiche come il rosmarino. In bocca è completamente secco, senza alcuna concessione ad ammiccamenti ruffiani, equilibrato, consistente ed elegante, molto fresco e con finale sapido, caratteristiche distintive dell’azienda.
(Clementina Palese)
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