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RITORNI

La “nuova” vita dell’Enoteca Italiana di Siena: l’obiettivo è la riapertura nel 2024

In attesa della conferma dell’assegnazione della Fortezza Medicea (storica sede del brand) si lavora su prossime aperture e partnership d’eccellenza
ENOTECA ITALIANA DI SIENA, vino, Italia
La Fortezza Medicea, storica sede dell’Enoteca Italiana di Siena

Come l’araba fenice, l’Enoteca Italiana ha vissuto grandi fasti e rovinose cadute, per poi finalmente rinascere a nuova vita: lo storico ente, fondato nel 1933 e scioltosi definitivamente nel 2017, dopo anni di oblio è stato assegnato a giugno 2023 ad una cordata di imprenditori - coordinata da Elena D’Aquanno e composta da soggetti economici attivi in campo enologico, turistico e della ristorazione - e adesso è pronto a ripartire, tra progetti di nuove aperture (previste a Napoli ed a Milano), partnership d’eccellenza con autorevoli enti e organizzazioni - come l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, che riunisce i massimi esperti e studiosi in campo di enologia e viticoltura e che aprirà una sede nella città del Palio, e l’International Wine & Food Society, associazione internazionale con indirizzi in moltissimi Paesi - ma anche con il ritorno nella storica sede della Fortezza Medicea. L’obiettivo è la sua riapertura, prevista nel 2024.
In questi due mesi i nuovi detentori del marchio hanno cominciato a lavorare per la rinascita di Enoteca Italiana e per dare gambe al progetto, partendo dalle fondamenta: la sede. L’obiettivo è quello di ripartire esattamente lì dove tutto è iniziato, la Fortezza Medicea di Siena: uno spazio in grado di ospitare tutte le attività previste, a partire, ovviamente, dall’esposizione permanente dei vini selezionati, da una commissione qualificata. Accanto ad essa aree per eventi finalizzati alla conoscenza e alla promozione del vino, spazi dedicati al connubio tra ristorazione e vini, oltre che show cooking e tasting.
La Fortezza, nelle intenzioni degli imprenditori (sono in corso interlocuzioni con la nuova amministrazione comunale per definire le modalità di assegnazione) sarà il fulcro di un progetto più grande, che si irradierà in Italia e all’estero. L’immagine è quella di un compasso che fissa la punta sui bastioni, ma che progressivamente allarga il suo raggio di azione, toccando il nord e il sud Italia con l’apertura di “filiali” a Milano ed a Napoli (in particolare, per la seconda, ci sono già un paio di ipotesi al vaglio), e poi all’estero, a partire dalla costa occidentale degli Stati Uniti. Altro compasso è quello tematico: la punta è ovviamente sul vino, ma l’obiettivo è allargare il raggio all’intero settore agroalimentare e alle tante eccellenze senesi, toscane e italiane inscindibilmente legate ai vini di qualità.
La storia dell’Enoteca Italiana inizia nel 1933, come “Mostra Mercato dei Vini Tipici d’Italia”: lo scopo era far conoscere, valorizzare e promuovere i vini e la realtà vitivinicola nazionale. Dal 1960 diventa “Enoteca Italica Permanente”, poi l’ente, dopo alcuni anni travagliati, è sciolto ufficialmente nel 2017. Dopo diverse aste andate a vuoto negli anni successivi, a giugno 2023, lo storico marchio è stato assegnato ad un gruppo di soggetti economici che si sono messi insieme per l’occasione: Il Girasole srl, azienda attiva sul territorio che dispone di una significativa rete di contatti in campo turistico ed enogastronomico; l’azienda Vini di Toscana di Montepulciano, importante realtà del territorio ma di respiro internazionale, a sua volta costituita da una pluralità di imprese che operano su diversi fronti. Ad arricchire il bouquet Mulinum, prima azienda agricola italiana a nascere da una straordinaria operazione di crowdfunding, realizzata grazie ad una giovane intraprendenza imprenditoriale e alla conseguente risposta ottenuta attraverso i social network.
A dare al progetto un respiro scientifico e garanzia di qualità il partenariato con l’Accademia Italiana della Vite e del Vino, ente morale che riunisce i massimi esperti e studiosi in campo di enologia e viticoltura, fondata a Siena nel 1942 e attualmente attiva a Firenze all’Accademia dei Georgofili: una collaborazione finalizzata a restituire un ruolo di primaria importanza a Siena e al suo territorio come polo attrattivo del mondo enologico italiano, che si sostanzierà, tra l’altro, con la riapertura di una sua sede in città, destinata ad ospitare una parte del suo preziosissimo archivio documentale e bibliografico, così da essere parte attiva ed integrante per la creazioni di iniziative, incontri, workshop, seminari e corsi che facciano convergere su Siena le maggiori eccellenze accademiche del comparto. Altra partnership in grado di creare un circolo virtuoso di scambi di conoscenze a livello internazionale sarà quella con l’International Wine & Food Society, associazione internazionale nata a Londra nel 1933, con sedi in moltissimi Paesi e in ogni continente, ma incredibilmente non in Italia. Partenariato che consentirà una maggiore tutela del vino italiano nel mondo, attraverso scambi proficui di conoscenze, tecniche di viticoltura, prodotti agroalimentari, politiche internazionali di filiera, gemellaggio tra operatori di nazionalità diverse ed occasioni di confronto, per una corretta diffusione internazionale dei prodotti italiani nel mondo.
L’obiettivo è preservare l’eredità di una realtà che ha fatto la storia dell’enologia italiana, rinnovandola e rendendola in grado di tornare a essere un punto di riferimento e un polo di attrazione per appassionati e studiosi, oltre che un attrattore di turismo di alta gamma interessato a conoscere le tante eccellenze enogastronomiche locali e nazionali, trovandole in un unico suggestivo luogo. Tanto che, in questi due mesi, sono state numerose le interlocuzioni avute, sia a livello istituzionale (in primis il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ma sono in calendario anche incontri con l’Assessorato Regionale all’Agricoltura e con Toscana Promozione), sia privato, con cantine e nomi illustri in campo enogastronomico interessati a far parte del progetto.

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