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10 MILIONI DALL'UNIONE EUROPEA PER LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI ITALIANI

Promuovere l'olio d'oliva italiano in Giappone, gli ortofrutticoli in Canada, Norvegia e Svizzera, ma anche i prodotti mediterranei nostrani in Usa, Canada, Australia, fino alle patate in Russia: sono cinque i programmi italiani, sugli otto selezionati dalla Commissione Europea, che beneficeranno dei contributi europei per promuovere sui mercati mondiali i prodotti e gli alimenti di alta qualità. La decisione, annunciata dalla Commissione Europea a Bruxelles, riguarda una prima serie di interventi per il 2004 che rappresenta investimenti complessivi per oltre 10 milioni di euro, di cui più di cinque sono messi a disposizione da Bruxelles. La promozione sarà realizzata da associazioni e confederazioni di produttori tramite l'attuazione di programmi la cui durata varia da uno a tre anni.

L'obiettivo: sensibilizzare e attrarre i consumatori di Usa, Canada, Giappone, Russia, Cina, Australia, Norvegia, Svizzera, Bulgaria e Romania. L'Italia è il paese che in Europa negli ultimi anni ha maggiormente beneficiato del sostegno Ue alla promozione dei propri prodotti agroalimentari in Europa e nel mondo. I contributi rientrano in una strategia più ampia messa a punto dalla Commissione europea che fa della promozione alimentare un vero e proprio strumento di mercato allo scopo di "migliorare o di mantenere la competitività dei prodotti Ue". Uno strumento, che diventerà sempre più importante in quanto il processo di liberalizzazione degli scambi a livello mondiale porterà alla riduzione, se non all'abolizione, delle sovvenzioni all'export che l'Unione Europea ha già fortemente diminuito.

Lo stesso commissario europeo all'agricoltura Franz Fischler nell'annunciare la decisione ha indicato che "investendo in paesi terzi, in campagne di promozione e di informazione sui prodotti agricoli, l'Ue dimostra di essere determinata a raccogliere la sfida per migliorare la competitività dei prodotti comunitari di qualità sui mercati extra-Ue". La decisione è anche una risposta alle recenti richieste "di maggiori fondi per la promozione", avanzate dalle organizzazioni agricole e cooperative europee (Copa e Cogeca). Entrambe hanno anche ricordato che gli "Usa spendono cinque volte di più rispetto all'Unione Europea solo per la promozione dei loro prodotti sui mercati dei paesi terzi". Gli interventi varati puntano a far conoscere non solo i prodotti a denominazione e indicazione geografica prodotta, spesso i più noti, ma anche gli alimenti tipici che rappresentano la vetrina del settore agroalimentare europeo.

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