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NATALE A TAVOLA

4,5 miliardi a tavola: il Natale degli italiani. Che si mettono ai fornelli e cucinano la tradizione

Così l’analisi Coldiretti/Ixè “Il Natale nel piatto”. Per la Vigilia trionfa il pesce. Sotto l’albero? Ci saranno 10 milioni di cesti enogastronomici
Coldiretti, NATALE, Non Solo Vino
I cesti di Natale al Mercato Campagna Amica di Coldiretti

Come da tradizione, stasera, i menu della Vigilia di Natale saranno un trionfo di pesce, nei piatti di 3 italiani su 4, a base di pescato nazionale in primis, a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie, ma con il 58% che assaggerà anche il salmone arrivato dall’estero, appena l’11% si permetterà le ostriche e l’8% il caviale, spesso di produzione sempre nazionale. Domani, invece, ma sempre come vuole la tradizione, ecco la carne, tra bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche. È così che tra cenoni, pranzi e regali enogastronomici, l’agroalimentare è la voce più importante del budget che gli italiani destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale (attorno alla quale si concentra la spesa maggiore) e del Capodanno di 4,5 miliardi di euro, seppur in calo sul 2017 del 5%. In media, si spendono 90 euro a famiglia con un tempo medio stimato ai fornelli di 3,6 ore, con uno storico ritorno al “fai da te” che non si registrava da oltre 50 anni, e che 9 italiani su 10 trascorreranno a casa propria o con parenti o amici, soprattutto domani. Immancabile lo spumante (87%, che vola dunque non solo all’estero, dove registra +13% di esportazioni a valore nei primi 9 mesi 2018, dati Istat) mentre il panettone (73%) batte nelle preferenze il pandoro (67%). In generale la tavola sarà un trionfo di ricette e prodotti tipici di ogni Regione, dai canederli in Trentino al panpepato in Umbria, dal brodo di cappone in tazza in Toscana alla pizza de Nata’ nelle Marche. A dirlo è l’indagine Coldiretti/Ixè “Il Natale nel piatto”, secondo la quale, per il gran finale, se panettone e pandoro sono immancabili, in quasi la metà delle famiglie italiane (49%) c’è chi prepara in casa i dolci tipici del Natale nel rispetto delle tradizioni locali, dal Panun de Natal in Lombardia al pandolce ligure, dagli struffoli e roccocò in Campania alle cassate ed ai cannoli siciliani. Sotto l’albero? Ci saranno almeno 10,2 milioni di cesti enogastronomici - minimal low cost a 20 euro sino a 200 euro per quello con specialità più ricercate - con spumante, torrone, pandoro o panettone, e ancora, cotechino, zampone e lenticchie, ma anche dai salumi ai formaggi, dall’extravergine al vino, dal miele alle conserve, e in generale, ancora una volta, tutti i prodotti tipici locali, o a tema, “da quelli salutistici a quelli autarchici, da quelli green a quelli no vegan, fino a quelli solidali”. Cesto o non cesto, il 24% degli italiani ha scelto di donare per le Festività prodotti alimentari tipici.
 

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