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PASTO FUORI CASA: UN MERCATO DA 52 MILIARDI. 20,6% ITALIANI PRANZA FUORI CASA: OK PIZZERIA, IN CALO TRATTORIA

Il giro d'affari dei consumi alimentari extradomestici raggiunge i 52 miliardi di euro: l'85,4% di questa ingente cifra viene spesa nella ristorazione commerciale (come ristoranti e bar), il restante 14,6% nella ristorazione collettiva (mense): i dati emergono dalla ricerca commissionata da Rimini Fiera ad Ac Nielsen sul pasto fuori casa, presentata alla Fiera di Rimini per la Mostra Internazionale dell'Alimentazione (edizione n. 33).
La spesa nella ristorazione (38 miliardi di euro) è ripartita tra ristoranti (36%), pizzerie (31%), alberghi (14%), bar (14%), negozi (4%). I restanti 14 miliardi di euro sono spesi nella cosiddetta "ristorazione organizzata": collettiva e banqueting (56%), catene (20%), trasporti (16%). L'incidenza del pasto fuoricasa su quello domestico è del 14% (62% ristorazione commerciale, 38% ristorazione collettiva). Il 20,6% degli italiani pranza abitualmente fuori casa; il 50,5% ha pranzato fuori casa negli ultimi 30 giorni.
Sale anche la colazione extradomestica: il 56% degli italiani ritiene che possa essere fatta fuori casa anche se non costretto da impegni. Consuma abitualmente pasti fuori casa il 15% delle donne e il 26,5% degli uomini, più a nord-ovest (27,4%) che a nord-est (23,8%), più al centro (19,5%) che al sud (14,1%). In Italia esistono 199.381 esercizi per il pasto extradomestico: 96.694 sono i bar "puri" (48,5%), 102.687 (51,5%) ristoranti e alberghi.
Nel dettaglio, esistono 70.493 ristoranti (di cui 23.458 pizzerie, 12.464 trattorie-osterie) e 31.195 ristoranti d'albergo. La distribuzione dei ristoranti sul territorio è omogenea tra centro storico e periferia (entrambi al 24%), la parte restante è per il 15% sulle grandi vie di comunicazione, per il 14% in zone residenziali, per il 10% in zone di tendenza, per l'8% in aree rurali e per il 5% in centri commerciali e uffici.
Il locale più premiato dagli italiani è la pizzeria: negli ultimi cinque anni, a frequentarla almeno una volta nell'ultimo mese è stato il 59% degli italiani (49% nel 1997), bene anche i ristoranti (dal 26% all'attuale 32% e fast food (dal 12% al 16%).
L'unico locale in controtendenza è la trattoria, che scende dal 22% al 19%. Si registra poi l'orientamento dei consumatori - è stato sottolineato - a "consumare un'esperienza" non solo un "consumo di prodotto".
"E' il caso secondo Ac Nielsen - del the verde, che ha conosciuto in questo ultimo anno un autentico boom per la sua capacità di rappresentare non solo una bevanda, ma di recare con sé suggestioni orientaleggianti e risposte al bisogno di benessere". Il "fuoripasto" è sempre più crescente sia in termini di consumo domestico che extra-domestico: oggi un italiano su due (54,6% lla popolazione superiore ai 14 anni) dichiara di non riuscire a fare a meno di sgranocchiare qualcosa fuori dai pasti. Donne e fasce giovanili sono i segmenti trainanti di questa tendenza. Inoltre, il 44% della popolazione dichiara di non avere il tempo sufficiente per mangiare con tranquillità, fenomeno che si accentua nelle fasce più impegnate sul fronte professionale (da 35 a 44 anni). Il 70% della popolazione, poi, alle ore 16,30, non sa ancora cosa mangerà per cena. (Ansa)

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