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EDOARDO RASPELLI: "LE GUIDE? INAFFIDABILI E AFFETTE DA BUONISMO". CRITICHE SOPRATTUTTO A L'ESPRESSO. RISTORANTI TROPPO CARI

"Inaffidabili, inattendibili" e che fanno di tutto per "non guidare", così come "é curioso" che al vertice delle Guide dell'Espresso e del Gambero Rosso, ci siano gli stessi nomi: Fulvio Pierangelini del Gambero Rosso e Gianfranco Vissani.
Così la pensa Edoardo Raspelli che conferma le sue critiche alle Guide. Ma, per l'ex critico - che oggi cura su Retequattro il programma "Mela Verde"- c'é anche il fatto che la gente "ormai è stufa delle guide. La ragione è nel fatto che i prezzi dei ristoranti hanno raggiunto cifre vertiginose: i ristoratori hanno approfittato del cambio dell'euro, facendo pagare il 50% o il 100% in più. Il vino è arrivato alle stelle: in certi ristoranti ho visto alcune bottiglie di Amarone tra i 250 e i 280 euro. Questa è la situazione e la gente ora dice di no, anche perché spesso non può permetterselo".
Tornando alle Guide, Raspelli aggiunge: "é vero, con L'Espresso ho un fatto personale (è stato per anni il curatore della Guida, ndr) perché mi hanno cacciato visto che non ho obbedito allo staff editoriale che mi chiedeva di ritoccare i voti dei ristoranti. Però vedere che anche quest'anno è firmata dall'editore, e non dal curatore (Enzo Vizzari, ndr) è significativo. E' come se il "Corriere della Sera" venisse firmato da Cesare Romiti e non da Stefano Folli, oppure "La Repubblica" dal principe Caracciolo e non da Ezio Mauro". "Eppoi - continua - c'é un aria di buonismo che non fa bene al consumatore: ad esempio, L'Espresso ha abolito i voti negativi oppure omette di parlare di dove si mangia male. Senza dimenticare che nel 2002 una decina di testi di altrettanti ristoranti erano gli stessi su la Michelin e su L'Espresso. Su "La Repubblica" in estate il curatore della Guida Enzo Vizzari ha parlato di 7.000 ristoranti visitati, ma poi sulla Guida, ora pubblicata, ne risultano solo 2.650. Che fine hanno fatto gli altri? Mi accontenterei se depositassero dal notaio le schede di 4.000 ristoranti visitati con relative fatture di pagamento". Raspelli cita poi alcune "incongruenze gastromiche" che,"ad un primo esame" riguardano alcuni ristoranti della Guida de L'Espresso.
E su la Michelin e sul "Gambero Rosso", cosa pensa Raspelli? Alla Michelin imputa "tempi astronomici nel registrare i tanti buoni ristoranti italiani. Vorrei ricordare che la Guida Rossa è fatta solo da una decina di ispettori, eppure sono 8.000 i locali tra alberghi e ristoranti elencati ogni anno e che quindi dovrebbero tutti essere rivisitati". Meno severo il giudizio sul "Gambero Rosso": "ammetto - spiega - che hanno preceduto tutti nel recensire alcuni ristoranti al vertice. I difetti però sono sempre gli stessi: un certo giovanilismo, una grande banalità nei testi e un buonismo che ha portato anche loro ad eliminare i voti negativi. Ma di tutte le Guide è la meno inaffidabile".
Un commento, infine, sulla diarchia al vertice della gastronomia: "Vissani è il più grande cuoco italiano e forse nel mondo; Pierangelini è un bravissimo cuoco, ma il suo ristorante non può stare, ad esempio, all'altezza di un locale come l"Enoteca Pinchiorri. Le diarchie sono un'altra prova del buonismo imperante, anzi del'omogenizzazione in corso".

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