In Cina la vendemmia è scarsa a causa del cattivo tempo
Settembre in Cina è il mese della vendemmia a cui la stampa locale dedica molta attenzione. Il 2005 è stata una raccolta scarsa a causa delle cattive condizioni climatiche. La conseguenza è il prezzo delle uve è in continuo aumento, un fatto che ha già creato molti problemi alle aziende vinicole. Gli organi competenti hanno già previsto un ulteriore aumento del prezzo delle uve per il 2006.
Fonte: http://english.peopledaily.com.cn
Daisi, il primo vino sino-francese
Il Quotidiano del Popolo ha annunciato il lancio sul mercato di Daisi, la prima etichetta sino-francese, prodotta a Huailai nella provincia di Hebei. L’azienda nel 2000 a Huailai ha piantato i primi 20 ettari di vigneto nei quali sono state impiantate a scopo sperimentale 16 varietà tra cui Cabernet Sauvignon, Merlot e Riesling. Tutte le attrezzature di cantina sono state importate dalla Francia e la vinificazione è realizzata da tecnici francesi in collaborazione con le maestranze cinesi.
Fonte: http://french.peopledaily.com.cn
Aumenta la produzione cinese di vino: i risultati del 2004
La Cina ha prodotto 370,000 tonnellate di vino nel 2004, il 14,8% in più rispetto all’anno precedente. Questi i dati resi noti alla fine della fiera nazionale di Chengdu, nella provincia di Sichuan. Nel 2004 il giro d’affari del vino nel paese è stato di 892 milioni di dollari Usa, +17,1% rispetto all’anno precedente. In Cina sei grandi marchi producono il 54,6% del vino in circolazione (era il 51,6% nel 2003), il che secondo gli esperti mostra una tendenza alla concentrazione dei marchi, insieme alla sempre maggiore attrattiva che la Cina esercita sugli investitori di altri paesi.
Fonte: http://english.peopledaily.com.cn
In Australia la filiera vinicola risente della crisi
La sovraproduzione di vino in Australia si fa sentire sui risultati finanziari delle imprese. Secondo il Sidney Morning Herald due aziende vinicole hanno i conti in rosso. Evans & Tate, che ha la base a Margaret River dichiara una perdita di 50 milioni di dollari autraliani e Xanadu, la società che l’anno scorso aveva abbandonato le attività legate alla produzione per dedicarsi alla commercializzazione, registra una perdita di 40 milioni. E Mc GuiganSimenon Wines Ltd, che è il terzo produttore di vino del paese annuncia una diminuzione nei profitti dell’11%, ed è la prima volta in 13 anni, cioè da quando esiste. La spiegazione: un dollaro australiano troppo forte per l’export e l’eccessiva produzione di vino nel paese. Alcuni esperti prevedono in futuro la sparizione di alcune ditte dal mercato e la fusione di altre.
Fonte: www.smh.com.au/
Nuovo record per i vini della Nuova Zelanda
Nel mese di settembre le esportazioni di vino dalla Nuova Zelanda balzano a 8 milioni di bottiglie, un vero record per il numero di bottiglie commercializzate in un mese. Per il direttore generale dell’ Associazione dei viticoltori neo-zelandesi, Philip Gregan i buoni risultati si spiegano con l’ottima vendemmia del 2004. Risultato che spera sarà mantenuto anche nel 2005 grazie alla buona vendemmia. Il vitigno principe dell’export è sempre il Sauvignon Blanc con 4,6 milioni di litri (+31% a confronto con il 2004). Anche gli spumanti non se la passano male con 331.000 litri venduti a settembre (+89%). Tra i rossi al primo posto il Pinot Noir con 305.000 litri esportati a settembre, davanti allo Chardonnay (285.000). I principali mercati per i vini della Nuova Zelanda all’estero sono il Regno Unito (+33% con 2,5 milioni di litri) l’Australia (+22% pari a 1.3 milioni di litri), gli Stati Uniti (1.5 milioni di litri pari a +21%) e il Canada ( 225.000 litri ovvero +88% ) , che continuano a registrare buone performance. “Sono paesi che hanno imparato ad apprezzare i nostri vini e la domanda dei nostri prodotti cresce” dichiara Gregan.
Fonte: www.finewineonline.co.nz/
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