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PRODOTTI DOP E IGP, MEGLIO PUNTARE A POCHI MA BUONI: NASCE L’AICIG, ASSOCIAZIONE ITALIANA CONSORZI DI TUTELA INDICAZIONI GEOGRAFICHE

La proliferazione di prodotti Dop e Igp (in Italia sono ormai 153, ma l’elenco continua ad allungarsi, tanto che il nostro Paese detiene il primato europeo) rischia di confondere il consumatore ed ottenere l’effetto contrario per cui sono nati: i troppi marchi sviliscono infatti il valore delle produzioni e fanno male al mercato. Ecco perché è nata l’Aicig, l’associazione italiana consorzi di tutela indicazioni geografiche, organismo che riunisce 25 tra i principali consorzi nazionali con lo scopo di sostenere il ministero delle Politiche agricole nella fase di valutazione delle nuove richieste di denominazione di origine, nonché in materia di modifica e integrazione dei disciplinari di produzione. Il presidente è Giuseppe Liberatore, direttore del consorzio olio Chianti Classico Dop, che rileva come ci sia un gap tra chi lavora per creare il marchio e chi lo produce. Oggi molti prodotti che si fregiano del marchio di tutela sono in realtà firme senza un vero mercato: secondo l’Osservatorio prodotti tipici di Nomisma si arriva appena al 40% del potenziale produttivo. Per molte produzioni di nicchia è infatti difficile, nonostante l’attribuzione della Dop o Igp, uscire da un mercato di riferimento locale.

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