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BOOM DELLA VERDURA PRONTA ALL'USO: PER RISPARMIARE TEMPO IL 43% DEI CONSUMATORI PAGANO 6 VOLTE IN PIU'

Quasi un consumatore su due (43,3%) acquista verdura pronta per l'uso che ha registrato un autentico boom in Italia, con una previsione di crescita nei consumi pari al 15% nel 2006. E' quanto risulta a Coldiretti che sottolinea "un vero e proprio exploit nel mercato alimentare capace di coniugare innovazione, sicurezza alimentare e valorizzazione del made in Italy". Si tratta del comparto più dinamico dell'agroalimentare tradizionale favorito dal bisogno crescente dei cittadini di risparmiare tempo in cucina.
La cosiddetta "quarta gamma" rappresenta oggi il 10% del valore di mercato dei prodotti ortofrutticoli acquistati dalle famiglie e nel corso del 2005 sono state acquistati oltre 58 milioni di chili di vegetali già lavati, tagliati e pronti per l'uso per una spesa complessiva di quasi mezzo miliardo di euro, secondo un trend di crescita costante negli ultimi anni. I prodotti più acquistati sono le insalate, le carote e i pomodorini, ma cominciano anche a diffondersi le vaschette di frutta già tagliata e sbucciata pronta all'uso.
I consumatori di insalata pronta per l'uso sono più diffusi nel nord ovest e nel centro Italia dove è acquistata da quasi due abitanti su tre, mentre nel nord est da circa la metà dei cittadini e nel sud solo da uno su quattro. Tra i consumatori prevalgono quelli che l'acquistano due o tre volte alla settimana (31,2%) per garantirsi un consumo quasi quotidiano di insalata fresca, ma non mancano coloro che fanno rifornimento una volta alla settimana (25,5%) o una volta al mese (9,3%).
La crescita del mercato per i prodotti della "quarta gamma" sembra dimostrare che la necessità di risparmiare tempo per molti cittadini italiani prevale su quella di contenere le spese alimentari, tenuto conto del fatto che il prezzo medio della verdura in sacchetto pronta per l'uso è mediamente di poco superiore a 8 euro al chilo, quasi sei volte superiore rispetto a quello dello stesso prodotto venduto sfuso.
Peraltro, i dati consuntivi del 2005 dell'Osservatorio Ortofrutta hanno evidenziato un consumo di ortaggi freschi in riduzione del 7,6% in quantità, con una spesa di poco inferiore ai 2 miliardi di euro, mentre per la frutta fresca si è verificato un calo del 1,3% a 2,4 milioni di tonnellate per una spesa di 2,9 miliardi di euro.
Nei primi mesi del 2006 vi sono segni di ripresa anche per gli acquisti di ortofrutta tradizionale e dopo anni si inverte la tendenza e aumentano del 5,5% i consumi familiari di verdure e ortaggi. L'Italia è leader in Europa in qualità e quantità nella produzione di ortofrutta con quasi 16 milioni di tonnellate di ortaggi e 20 milioni di tonnellate di frutta per un totale di 36 milioni di tonnellate.

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