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MADE IN ITALY & ETICHETTE - COLDIRETTI: BLOCCO UE SUPERATO DA EMERGENZE

Non bisogna aspettare le emergenze come la mucca pazza e l’influenza aviaria per superare i blocchi ancora presenti a livello comunitario per garantire la trasparenza e la rintracciabilità delle produzioni e consentire ai consumatori di fare scelte consapevoli: lo afferma la Coldiretti nell’apprezzare le dichiarazioni all’assemblea di Altagamma (organizzazione che riunisce i migliori marchi del made in Italy) del Ministro per le Politiche Europee e il commercio internazionale Emma Bonino che ha assicurato che "il Governo continuerà nella sua opera di ricerca di consenso fra gli altri partner europei in merito alla proposta di introduzione di obbligo di etichettatura d'origine".
Per i prodotti che si mangiano tutti i giorni, le considerazioni del Ministro sono ancora più valide perché - ha precisato il presidente della Coldiretti - l’etichetta di origine aiuta a garantire la trasparenza del commercio, tutelare la salute dei cittadini e valorizzare i territori di provenienza. Si tratta di un impegno determinante nel comparto agroalimentare dove oltre alla necessità di fermare l’inganno del falso Made in Italy che causa un danno stimato in 52 miliardi di euro sui mercati internazionali (è falso un piatto italiano sui tre), si pone la necessità di garantire la sicurezza alimentare con la rintracciabilità delle produzioni che assicura una maggiore efficienza dei controlli e la possibilità di escludere immediatamente prodotti a rischio in un mercato globale dove anche per lo sviluppo degli scambi commerciali si rincorrono le emergenze sanitarie nel settore alimentare.
Un percorso per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini sul quale l’Italia e l’Unione devono andare avanti dopo che con la crisi mucca pazza nel 2002 è stata introdotta - ricorda la Coldiretti - per la prima volta in Europa l'etichettatura di origine della carne bovina che si è unita all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova e all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese di origine in cui il miele.
Un elenco al quale si è aggiunta per l’Italia l’autorizzazione ottenuta per il latte fresco e per il pollame per far fronte all’influenza aviaria mentre restano ancora molti - conclude la Coldiretti - i prodotti della tradizione Made in Italy da togliere dall'"anonimato" prima dello scoppio di nuove emergenze come ad esempio la pasta, le conserve vegetali e i succhi di frutta, i salumi, ma anche per l'extravergine di oliva con la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa senza che questo venga indicato in etichetta.

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