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UNIONE EUROPEA: STOP A CATTERISTICHE ORGANOLETTICHE SULLE ETICHETTE DI OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA

Con lo stop dell’Unione Europea nelle etichette dell’extravergine non è possibile indicare le caratteristiche organolettiche utili in cucina per identificare in modo univoco dal sapore un olio di oliva in “fruttato”, “amaro” o “piccante” . Lo riferisce la Coldiretti nel commentare negativamente il Regolamento della Commissione Europea n. 1044/06 del 7 luglio 2006 che rinvia di due anni, al primo luglio 2008, la possibilità di poter scrivere in etichetta importanti indicazioni facoltative per aiutare i consumatori a fare scelte di acquisto consapevoli dell’olio extravergine di oliva.
La norma che è stata prorogata prevedeva - precisa la Coldiretti - la possibilità di utilizzare le tre specifiche caratteristiche sulla base dei risultati di un metodo di analisi definito dal Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi) e approvato dalla Unione Europea. Ora, con il rinvio, sarà di fatto possibile indicare in etichetta qualsiasi attributo senza particolari vincoli con un evidente rischio di confusione per gli acquirenti, in quanto non esiste una regolamentazione specifica.
Una situazione in controtendenza rispetto alle scelte che si era posta la stessa Commissione Europea nell’obiettivo “Strategia della qualità”. La trasparenza delle etichette deve riguardare anche - sostiene la Coldiretti - l'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate nell'extravergine commercializzato per impedire che sia spacciato come made in Italy quello ottenuto dalla spremitura di olive tunisine o spagnole.
Una situazione resa possibile dalle maglie larghe della normativa sulla quale bisogna intervenire immediatamente - sostiene la Coldiretti - prima che si radichi definitivamente sui mercati internazionali un falso olio Made in Italy, magari imbottigliato sul suolo nazionale, ma ottenuto con olive straniere all'insaputa dei consumatori e con un grave danno al reddito delle imprese agricole italiane.
Una richiesta alla quale - sostiene la Coldiretti - l'Italia deve al più presto rispondere con l'attuazione della legge 204/2004 che prevede l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti i prodotti agricoli di base come è già avvenuto a partire dal 15 giugno per la passata di pomodoro che rappresenta insieme all’extravergine una delle componenti essenziali della dieta mediterranea.
Gli italiani sono tra i principali consumatori mondiali di olio di oliva con circa 13-14 chili per persona all’anno e l'Italia - conclude la Coldiretti - con circa 600mila tonnellate in media è il secondo produttore europeo di olio di oliva e dispone di 37 oli extravergini riconosciuti dall'Unione Europea e circa 250 milioni di piante coltivate praticamente su tutto il territorio nazionale, anche se le regioni con maggiore produzione sono Puglia e Sicilia.

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