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AUMENTANO I CONSUMATORI DEL BIOLOGICO, +6% NEL 2005. LA SPESA HA TOCCATO 1,5 MILIARDI DI EURO, CRESCONO DEL 22% I PRODUTTORI

Aumenta del 6% in Italia il numero di consumatori che acquistano alimenti biologici, per una spesa che nel 2005 ha raggiunto 1,5 miliardi di euro. Lo afferma Coldiretti sulla base dell'indagine "Coldiretti-Ispo" dalla quale risulta che 7 italiani su 10 hanno messo almeno una volta nel carrello dei prodotti biologici.
Secondo l'indagine inoltre sono i laureati ad acquistare più spesso prodotti biologici. Tuttavia nel settore alimentare la quota di mercato del biologico è ancora di nicchia (2%) e questo nonostante l'Italia abbia conquistato la terza posizione nella classifica mondiale del biologico - davanti a Stati Uniti e Brasile e dopo Australia e Argentina - confermandosi così leader del biologico in Europa. La ripresa nei consumi è stata accompagnata da una inversione di tendenza nella produzione nazionale che, dopo anni di continue riduzioni ha ripreso a crescere facendo segnare un aumento del 11,08% nelle superfici coltivate che superano il milione di ettari (1.067.101,66 ettari), con una forte crescita del 22% nei produttori (44.733), mentre cala per la prima volta il numero di importatori (185).
I principali orientamenti produttivi interessano foraggi, prati, pascoli e cereali, che nel loro insieme rappresentano oltre il 70% della superficie ad agricoltura biologica mentre seguono, in ordine di importanza, le coltivazioni arboree (olivo, vite, agrumi, frutta) e le colture industriali. Per le produzioni animali al 1 gennaio 2006 risultavano allevati con metodo biologico 222.516 bovini da latte e carne, 825.274 ovi-caprini, 977.537 polli, 31.338 suini, 1.293, conigli ed erano presenti 72.241 alveari di api.
I segnali di ripresa nella produzione nazionale vanno accompagnati da misure per la trasparenza volte ad evitare che la crescita della domanda nazionale venga soddisfatta dall'import da paesi terzi per la mancanza di trasparenza sulle indicazioni di origine nelle etichette ed è necessario, anche in considerazione della delega attribuita al Governo rendere operativo subito il marchio del biologico italiano per colmare il ritardo del nostro Paese nei confronti di Francia, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Olanda, Svezia e Danimarca che hanno da tempo fatto questa scelta.

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