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CARLO PETRINI(SLOW FOOD): DOP ANCHE A PAESI SUD MONDO. EUROPA PRENDA IN MANO UNA DELLE SUE BANDIERE

Far diventare un "sistema mondiale", in particolare nei Paesi del Sud del mondo, il sistema delle denominazioni d'origine protetta già consolidato in Europa, a tutela della biodiversità, della qualità alimentare dei consumatori e per rafforzare le economie locali di aree rurali: è la formula proposta, oggi, nella Giornata per la sicurezza alimentare, promossa dalla Regione Lazio, dal fondatore di Slow Food, Carlo Petrini.
"L'Europa prenda in mano e porti nel mondo una delle sue bandiere più importanti, la rete delle dop - ha detto Petrini - e dia così una valida risposta all'agropirateria che crea tanti danni al made in Italy, valorizzando le economie locali attraverso lo sviluppo di consumi locali. In Italia come in Burkina Faso occorre - secondo il rappresentate di Slow Food - tornare alle terre e valorizzare le culture rurali. Esportare la sensibilità di un legame riconosciuto tra il prodotto e il territorio può dare inoltre orgoglio al popolo produttivo e difendere le aziende agricole. Può quindi costituire un baluardo anche per il sistema Italia ed è questo impegno in sede internazionale - ha annunciato il presidente di Slow Food - che chiederemo al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro".
"Negli anni Settanta - ha ricordato Petrini - la famiglia italiana destinava alla spesa alimentare, secondo dati Istat, il 32% del reddito, oggi ne spende il 16%. Per mangiare bene, garantendosi una spesa al 100% di alta qualità, bio e con olio extravergine, basterebbe spendere un 2% in più. Questo rafforzerebbe anche le economie locali, razionalizzerebbe il sistema del trasporto del cibo e creerebbe maggiore riconoscimento identitario - ha concluso Petrini - col territorio, sia dei consumatori che dei produttori".

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