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ORTOFRUTTA PER TUTTE LE TASCHE. CONFAGRICOLTURA: RIBASSI DEI PREZZI ANCHE AL DETTAGLIO, FINO AL 10% IN MENO RISPETTO AGLI ULTIMI ANNI

Il caldo sta provocando effetti imprevedibili nel mercato dell’ortofrutta. Non riuscendo ancora a capire bene se siamo in estate o in inverno, il consumatore è disorientato nella scelta della frutta e verdura da acquistare. E così, sulle tavole degli italiani ci sono ancora pesche, susine e meloni. Mentre sono lenti i consumi di clementine, cachi, marroni e castagne. La notizia importante però - sottolinea Confagricoltura - è che i prodotti ortofrutticoli costano, al dettaglio, fino al 10 % in meno sulla media degli ultimi 4 anni.

Oggi si possono acquistare cavolfiori a 1,25 euro/kg, lattughe a 1,20 euro/kg, limoni a 1,30 euro/kg., mele a 0,99 euro e clementine di prima scelta a 1,40 euro/kg. Inutile dire che questi prezzi si ripercuotono in maniera negativa sui produttori agricoli la cui merce viene pagata con gli stessi prezzi di cinque/sei anni fa, ma almeno, per questa volta, è la collettività a beneficiarne. È il momento di fare la spesa- avverte Confagricoltura - ma sempre facendo bene attenzione ad acquistare prodotti italiani e di stagione, che garantiscono i più alti livelli di qualità e salubrità. In particolare, fra pochi giorni troveremo sui banconi della frutta e verdura gli agrumi della Sicilia e della Calabria, che quest’anno si preannunciano di particolare pregio.

Confagricoltura ricorda, comunque, che il mercato ortofrutticolo è molto volubile e la selva dei prezzi è estremamente vasta. Le valutazioni vanno fatte per singolo prodotto, per singola zona geografica e addirittura per singolo punto vendita. La politica dei prezzi varia sensibilmente da una catena distributiva ad un'altra e da una tipologia di distribuzione all’altra. Chi acquista frutta e verdura deve essere consapevole di tutto questo e deve imparare a scegliere il prodotto più sano e più conveniente. Sicuramente un buon punto di partenza è quello di rispettare i calendari di produzione ed informarsi sempre sull’ origine del prodotto, magari ricordando al proprio negoziante di fiducia che l’indicazione dell’ origine sulla frutta e verdura è obbligatoria.

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