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In Nuova Zelanda scandalo dei campioni di vino da concorso … Bene la vendemmia in Sudafrica ma è polemica sugli Ogm … L’australiano Hardy propone un nuovo rivoluzionario packaging … California cantine sempre più “verdi”
di Andrea Gabbrielli

- In Nuova Zelanda lo scandalo dei campioni di vino da concorso
La Wither Hills Vineyards della zona di Marlborough, considerata come una delle migliori cantine della Nuova Zelanda per la qualità dei suoi sauvignon, è stata coinvolta in uno scandalo che ha avuto ampia eco nel Paese. Infatti i campioni di Sauvignon Blanc 2006, che l’azienda aveva inviato ad un prestigioso concorso organizzato dalla rivista Cuisine, non erano uguali al vino commercializzato nei supermercati con la stessa etichetta. L’affaire è stato scoperto grazie ad alcune analisi di laboratorio fatte effettuare dalla rivista. L’associazione dei produttori neo-zelandesi ha inviato sul posto una commissione per verificare se la cantina producesse un Sauvignon particolare destinato ai concorsi. Accusa da cui si difende Brent Marris, l’enologo in carica a Wither Hills. In una lettera aperta agli appassionati di vino, Marris sostiene che la cantina non ha mai messo in produzione un Sauvignon speciale per i concorsi enologici. “Il nostro sauvignon è diventato talmente popolare sia sul mercato interno che all’estero al punto da essere costretti a fare svariati imbottigliamenti. Il che spiega come il campione presentato non sia esattamente identico alle bottiglie in vendita”. Secondo le dichiarazioni pubblicate dal New Zealand Herald però "Entrambi i vini sono stati analizzati dall’ Institute of Environmental Science and Research dove sono state evidenziate differenze nei tenori di alcol, acidità e zuccheri tanto che gli analisti li hanno descritti come due vini completamente diversi “. Si attendono ulteriori sviluppi.

- Buone le previsioni per la vendemmia in Sudafrica ma è polemica sugli Ogm
Se la vendemmia 2006 aveva già fatto registrare una crescita del 10,8% rispetto al 2005, le previsioni per il 2007 sono altrettanto positive. Secondo una prima stima la vendemmia potrebbe raggiungere 1,335 milioni di tonnellate, pari ad un aumento del 2,8% sul 2006. A parte la regione di Orange River dove ci si aspetta una raccolta leggermente in calo, tutte le altre zone viticole dovrebbero aumentare la quantità di uva raccolta, una crescita che interessa soprattutto le aree di Robertson e Little Karoo. L’aumento previsto per il 2007 sarebbe dovuto non solo alle condizioni climatiche favorevoli ma anche all’entrata in produzione dei nuovi vigneti a bacca rossa impiantati tra il 1998 e il 2002. Quanto agli Ogm le ricerche condotte dall’Institut for Wine Biotechnology dall’Università di Stellenbosch in Sudafrica hanno sollevato un ampio dibattito nel paese. Con i suoi 45 milioni d’abitanti, il Sudafrica è all’8° posto nell’utilizzo degli Ogm, dopo Stati Uniti, Cina, India e Brasile. Attualmente nei laboratori di Stellenbosch sono allo studio piante geneticamente modificate, che potrebbero essere resistenti ad alcuni funghi. Per testare la loro resistenza alle malattie e la loro capacità di produrre uve di qualità, i ricercatori dell’Istituto vorrebbero metterle a dimora in un’area di proprietà dell’Università. Ma la richiesta è arrivata sul tavolo della autorità incaricata di concedere il nulla osta ed il progetto è stato rimandato all’anno prossimo. L’utilizzo degli Ogm è un tema scottante e l’industria vinicola che finanzia le ricerche procede con molta circospezione. “È un argomento spinoso -ammette Desmond Binneman della cantina Simonsig, una delle più prestigiose e antiche aziende sudafricane, che sponsorizza Stellenbosch- perché è in gioco la nostra reputazione”. Nel 2006 alcuni acquirenti inglesi e tedeschi hanno annullato degli ordini di acquisto dopo avere avuto sentore della questione, anche se era praticamente impossibile che dei vini prodotti da vigneti Ogm potessero essere immessi sul mercato prima di dieci mesi nel migliore dei casi. L’industria viticola ha comunque reso noto che non intende assolutamente utilizzare OGM per i suoi vini, fino a che tale pratica non sia ammessa a livello internazionale. I wine-makers sudafricani hanno dichiarato che non vogliono essere i primi ad utilizzare queste nuove teconologie, anche se potrebbero essere i secondi. “Saremo pronti quando il mercato sarà pronto” hanno sostenuto.

- Il gruppo australiano Hardy propone un nuovo rivoluzionario packaging
Il marchio Hardy Wine Company lancia sul mercato un nuovo pakaging del vino, pensato per le occasioni che richiamano un pubblico molto numeroso, dove la rapidità del servizio è fondamentale. Shuttle è una bottiglia di plastica da 187 ml, chiusa da un bicchiere di plastica che è sufficiente girare per aprire la bottiglia. Hardy ha testato il nuovo packaging durante la tournée del Cinque du Soleil in Australia. Le vendite sono aumentate del 160% rispetto agli anni precedenti, grazie a questa innovazione che permette di accorciare enormemente i tempi di servizio. La novità è riservata al syrah e allo chardonnay , venduto a 2,9 Euro al dettaglio. Hardy progetta di estenderla in futuro ad altri vitigni e ad altri marchi del gruppo.

- California cantine sempre più “verdi”
Le cantine californiane sono sempre più ecologiche. Questo è quanto sostiene il rapporto 2006 della California Sustainable Winegrowing Alliance (Cswa) emanazione del Wine Institute e dell’Associazione dei viticoltori californiani. La ricerca indica una crescita del 24% rispetto al 2004 del numero delle cantine impegnate ad utilizzare pratiche per preservare l’ambiente, mentre 1165 aziende coinvolte nel programma del Cswa hanno utilizzato pratiche ecologicamente corrette sul 33% della superficie vinicola della California, pari al 53% della produzione. “Il coinvolgimento della comunità dei viticoltori nel progetto contribuisce a rendere la California una regione appetibile per la qualità del vivere, dove lavorare o in cui andare per turismo. Inoltre la regione gode di buon appeal presso quei consumatori che apprezzano i vini di qualità prodotti nel rispetto dell’ambiente” ha dichiarato Ann Thrupp, direttrice generale del Cwsa. Il Wine Institute e l’Association dei produttori di vino californiani hanno lanciato nel 2002 il programma di sviluppo della viticoltura californiana con l’obiettivo di consolidare l’immagine della California come leader mondiale nell’adozione di pratiche enologiche rispettose dell’ambiente.

A tutti i lettori di Wine News e della rubrica Focus, i miei migliori auguri di buon inizio 2007!

Andrea Gabbrielli

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