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MADE IN ITALY: IL PRESIDENTE FRANCESE CHIRAC RICONOSCE IL SUCCESSO IL TRICOLORE OLTRALPE. +26% L'EXPORT DI OLIO E +30% DI VINO. LO COMUNICA LA COLDIRETTI

Il Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac riconosce il successo del made in Italy alimentare in Francia dove, dopo la vittoria dei mondiali sui campi di calcio, il tricolore sventola anche sulle tavole con l’aumento delle richieste di prodotti agroalimentari italiani che fanno segnare un crescita delle esportazioni dell’8% in valore ed un importo record stimato complessivamente in 3 miliardi di Euro. Lo afferma la Coldiretti, sulla base dell’elaborazione dei dati Istat relativi al commercio estero con la Francia nei primi sette mesi del 2006, nel commentare le dichiarazioni di Jacques Chirac che, nel tradizionale scambio di auguri con la stampa, ha dichiarato di avere un "ottimo ricordo" del vertice italo-francese il 24 novembre a Lucca precisando che "Fantastico quell'olio d'oliva di Lucca, ce ne sono pochi così!".
Le esportazioni di olio italiano in Francia sono aumentate del 26 per cento ma - sottolinea la Coldiretti - la “vittoria fuori casa” sulle tavole dei cugini d’oltralpe è stata ottenuta anche su prodotti di punta della cucina francese con le esportazioni di vino italiano che aumentano del 30 per cento in quantità e quelle di formaggio del 2 per cento. Ma anche con gli alimenti tipici della dieta mediterranea Made in Italy ed oltre all’olio di oliva (+26 per cento), sono aumentati gli ortaggi e legumi (+12 per cento) e la pasta (+ 3 per cento). Nonostante la bilancia commerciale agroalimentare tra i due Paesi penda ancora leggermente a favore della Francia, il recupero del made in Italy dimostra - sottolinea la Coldiretti - la grande dinamicità del sistema produttivo nazionale nell’individuare spazi commerciali anche su mercati difficili come quello francesi particolarmente “protezionistici”.
Tra l’altro il nostro Paese ha da tempo superato la Francia nel numero delle denominazioni protette (Dop e Igp) riconosciute dall’Unione Europea, conquistando la leadership comunitaria della qualità. I “cugini”, infatti, contrappongono 148 prodotti alle 155 registrate dall’Italia. Ma c’è un altro primato, un tempo appannaggio dei francesi che adesso si è trasferito al di qua delle Alpi: è quello - ricorda la Coldiretti - della ristorazione italiana nel mondo che ormai viene universalmente riconosciuta come la migliore e la più richiesta. I ristoranti italiani di New York, di Londra, di Berlino, ma anche quelli nel cuore della fascinosa Parigi, diffondono con sempre crescente successo il buon nome del made in Italy. Grazie ai virtuosismi gastronomici degli chef, ma soprattutto grazie a ingredienti di qualità sopraffina che tutto il mondo ci invidia. Tra Roma e Parigi, tuttavia - precisa la Coldiretti - non c’è soltanto una sana rivalità ma anche una identità di vedute e una comunanza di obiettivi per quanto riguarda la difesa dall’agropirateria internazionale che colpisce il made in Italy così come il “produit en France”.
Ed è per questo che Coldiretti e Fnsea, le due organizzazioni degli imprenditori agricoli di gran lunga più rappresentative in Italia e Francia dove si realizza quasi la metà dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall'Unione Europea, hanno siglato un "Patto europeo con il consumatore" per la difesa delle produzioni tipiche dalle imitazioni e dalla pirateria internazionale nell’ambito del Wto, un patto - conclude la Coldiretti - finalizzato a una maggiore protezione delle Indicazioni Geografiche per combattere l'agropirateria, al fine di garantire regole per una leale concorrenza sui mercati mondiali, base necessaria ad un vero sviluppo sostenibile dell'economia globale.

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