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CLIMA - “IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA E’ FONDAMENTALE”: COSI’ IL DIRETTORE GENERALE DI CONFAGRICOLTURA VITO BIANCO

“L’agricoltura può svolgere un ruolo fondamentale nel contrastare i cambiamenti climatici e limitare gli effetti del surriscaldamento”. Lo ha ribadito il direttore generale della Confagricoltura Vito Bianco, nella Conferenza Nazionale sul clima.

Tre, essenzialmente, gli strumenti individuati. Lo sviluppo di energie rinnovabili e la conseguente riduzione di quelle di origine fossile; lo svolgimento dell’ attività agricolo-forestale, che ha una grande rilevanza nell’assorbimento del carbonio; l’affermazione un’agricoltura sostenibile e comunque attenta ai problemi ambientali.

Bianco ha ricordato l’importante contributo della produzione di biomasse forestali e agricole impiegate a fini energetici nella riduzione delle emissioni di carbonio in atmosfera. Che offre, tra l’altro, consistenti vantaggi anche in termini di rilancio dell’economia e di nuova occupazione.

C’è poi il ruolo che il settore agricolo svolge di “assorbitore” di carbonio. Le piante, infatti, con il processo di fotosintesi, consentono di fissare temporaneamente il carbonio nella biomassa, nella lettiera e nel suolo, considerati delle vere e proprie riserve di carbonio (carbon stocks) del pianeta. In particolare, i boschi delle aziende agroforestali, secondo i dati del nuovo inventario forestale nazionale, con una superficie di 10 milioni di ettari, contribuiscono al miglioramento dei cambiamenti climatici assorbendo circa 10.2 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

“A livello più generale - ha detto il direttore generale della Confagricoltura - la stessa politica agricola, a partire da quella europea, ha inserito tra le sue priorità la tutela dell’ambiente ed il contenimento delle emissioni. E questo percorso virtuoso individuato dall’Unione Europea è oggi implementato dalle aziende agricole, sempre più attente e impegnate su questo fronte”.
Bianco ha ricordato però che l’agricoltura, più di altri settori, subisce pesantemente i cambiamenti climatici, che hanno effetti sui cicli delle colture, sulla riduzione delle produzioni, sulla gestione delle acque, sulla sicurezza del territorio, sui flussi turistici che interessano anche le aziende agricole, sul mantenimento degli habitat.

“Per questo - ha concluso Bianco - occorre delineare un quadro normativo certo con azioni definite a livello centrale, concertate con le regioni che consentano, da una parte, all’agricoltura di portare un contributo fattivo alla riduzione delle emissioni, dall’altra di attrezzarsi per affrontare le incertezze del futuro e ridurre al minimo i contraccolpi negativi che possono derivare dai cambiamenti climatici”.

E su quest’ultimo punto due sono le priorità: la gestione delle risorse idriche e la prevenzione contro gli incendi, che solo nello scorso mese di agosto, hanno distrutto 53.700 ettari di superfici boscate e immesso in atmosfera 7 milioni e mezzo circa di tonnellate di Co2.

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