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NEL 2007 PREZZI E CONSUMI IN AUMENTO PER IL PARMIGIANO, CHE STA ASPETTANDO LA SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA. IN ARRIVO PROMOZIONI NEI PIU IMPORTANTI EVENTI DI SPORT DEL MONDO. “IN FUTURO L’ALIMENTAZIONE DEGLI ALLEVAMENTI ARRIVERA’ DA COLTURE LOCALI”

C’é un equilibrio tra aumento dei consumi, diminuzione della produzione e calo delle giacenze nella crescita dei prezzi all’origine che ha contrassegnato nel 2007 il Parmigiano Reggiano. Il bilancio 2007, presentato ieri a Bologna, evidenzia un prezzo medio annuo alla produzione di 7,80 euro al kg (+11,1%). Il picco è stato toccato in settembre, con un prezzo di 8,39 euro/kg, ben lontano dal minimo storico del settembre 2005 (6,45 euro/kg), anche se al di sotto dei 9,36 euro del gennaio 2004. I consumi complessivi a fine anno sono cresciuti dell’1,2%; le giacenze sono diminuite del 3,5%. A trainare i consumi hanno contribuito le esportazioni cresciute del 9,6%, con un consistente incremento nell’area comunitaria, dove l’export è cresciuto del 13,55%. Dopo il calo dell’1,48% del 2006, la produzione ha avuto un’altra lieve flessione nel 2007 (-0,40%), grazie al rispetto del piano di produzione che indicava in 3.125.000 forme il tetto di produzione dell’anno scorso, che si é poi fermato a 3.077.000 forme prodotte dai 437 caseifici che associano 4.291 allevamenti, per un sistema produttivo che dà lavoro a 20.000 addetti.

“I buoni risultati sul fronte delle quotazioni - ha commentato il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai - per gli allevatori sono stati quasi totalmente erosi dalla crescita di circa il 10% dei costi dovuta soprattutto ai mangimi e ai prezzi energetici”.

Ai buoni risultati di mercato del 2007, il Consorzio conta di aggiungerne altri nel 2008, con il sostegno di un’intensa attività promozionale: “abbiamo firmato, in questi giorni, un accordo come sponsor e fornitori ufficiali di “Casa Italia Coni” per le Olimpiadi di Pechino 2008, i Giochi del Mediterraneo 2009 e le Olimpiadi invernali di Vancouver nel 2010”.

Sul fronte dei mercati internazionali, è attesa per fine febbraio la decisione della Corte di Giustizia Europea sulla procedura d’infrazione nei confronti della Germania per l’uso del termine “Parmesan”. “Ci auguriamo che la Corte - ha detto Alai - confermi il parere dell’avvocato generale, che si esprime contro l’uso di Parmesan, anche se non ci soddisfa l’ipotesi che la Germania non sia obbligata a perseguire i contraffattori”.

Nel prossimo futuro in arrivo anche novità sul fronte alimentare: anche se il 90% di ciò che mangiano le vacche da latte del Parmigano Reggiano deriva, infatti, da produzioni del territorio, c’é una parte di alimentazione proteica che deriva da soia di importazione, a rischio Ogm. “Benché sia dimostrato che l’eventuale presenza di Ogm nella soia non passa nel latte - ha sottolineato Alai - stiamo studiando con la Regione Emilia-Romagna un piano di produzione di prodotti proteici, come favino e pisello, in modo che tutta l’alimentazione dei nostri allevamenti provenga da colture locali”.

Territorio di produzione che diventa sempre più punto di riferimento: il Consorzio Parmigiano Reggiano, infatti, è in attesa del via libera dell’Unione Europea ad una modifica del disciplinare di produzione che stabilisce che ogni lavorazione del prodotto (porzionatura, confezionamento, grattigiatura) avvenga nel comprensorio del Parmigiano Reggiano.

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