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CON CARNEVALE SPESA DI 120 MILIONI IN FRAPPE, BUGIE & C. LO AFFERMA LA COLDIRETTI

Nonostante il caro prezzi gli italiani non rinunciano ai dolci tipici del carnevale e si stima che si spenderanno 120 milioni di euro per consumare oltre 20.000 tonnellate tra frittelle, castagnole, frappe, chiacchiere ed altre specialità locali. Lo afferma la Col diretti, in riferimento all’indagine dell’Adoc che evidenzia rincari dal 2001 ad oggi del 169% per le frappe e del 154% per le castagnole con un costo attuale di 15 euro al chilo.
Si tratta di prezzi con un aumento esponenziale rispetto alle materie prime come il grano, lo zucchero e le uova che - sottolinea la Coldiretti - spingono in molti ad un più economico fai da te casalingo con la riscoperta delle ricette tipiche del territorio. Berlingozzi e cenci in Toscana, cicerchiata in Abruzzo, brugnolus e orillettas in Sardegna, galani in Veneto, sfrappole in Emilia Romagna, bugie in Liguria, chiacchiere in Basilicata, struffoli e sanguinaccio in Campania, crostoli in Friuli, frappe e castagnole nel Lazio, pignolata in bianco e nero in Sicilia e grostoi in Trentino, sono solo alcune - sottolinea la Coldiretti - delle specialità gastronomiche regionali che troveranno posto sulle tavole degli italiani con il carnevale.
Una festa - ricorda la Coldiretti - che prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. Ecco perché sono proprio gli agriturismi che conservano spesso gelosamente le ricette del passato i luoghi dove si possono meglio gustare le specialità più tradizionali della festa.
I banchetti carnevaleschi - continua la Coldiretti - sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale. Il festeggiamento del carnevale è un fenomeno che resiste nel tempo e coinvolge milioni di italiani, soprattutto i più giovani che sfruttano l’evento per divertirsi e approfittare delle molte feste locali e delle centinaia di golosità tipiche che la Coldiretti attraverso un monitoraggio regione per regione ha voluto evidenziare in ricordo delle tradizioni agricole e alimentari.

Regione per regione - I dolci tipici di Carnevale in ogni regione
Abruzzo: cicerchiata, gnocchetti grandi come ceci, fritti, guarniti con zucchero caramellato e miele e decorati con i canditi e confettini;
Basilicata: chiacchiere, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo torta da sanguinaccio, taralli al naspro, zucchero caramellato;
Calabria: pignolata, piccole sfere di pasta dolce, fritte in olio di oliva e unite tra di loro dal miele e chiacchiere;
Campania: struffoli, bastoncini con zucchero, miele e frutta candita, fritti e con confettini colorati, zeppole e sanguinaccio, crostata con sangue di maiale e cioccolato;
Emilia Romagna: sfrappole e lasagnette, tagliatelle dolci fritte bagnate con succo di arancia e cosparse di zucchero a velo;
Friuli Venezia Giulia: crostoli, le frittelle e le castagnole;
Lazio: frappe fritte o al forno e castagnole gustose e morbide palline di pasta fritta riempite di ricotta o crema pasticciera;
Liguria: bugie nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo;
Lombardia: tortelli, dolci fritti cosparsi di zucchero e cannella o farciti con crema o con uvetta;
Marche: scroccafusi, palline di pasta con cannella e scorza di limone prima lessate in acqua bollente e poi fritte. spolverati di zucchero e bagnati con alchermes;
Molise: scorpelle, dolcetti ricoperti di miele e Struffoli;
Piemonte: bugie, rombi o nastri fritti;
Puglia: chiacchiere e frittelle;
Sardegna: brugnolus, a base di farina, uova e purea di patate, fritti e avvolti nello zucchero e orillettas, listarelle di pasta intrecciate, fritte e ricoperte di miele;
Sicilia: pignolata dolce metà bianco e metà nero composto da pezzettini di pasta fritti e ricoperti da glassa al limone o cioccolata e fravioli, ravioli fritti con crema o ricotta;
Toscana: berlingozzi, ciambelle e cenci, nastri di sfoglia fritti;
Trentino Alto Adige: grostoi, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo
Umbria: frappe e struffoli, bastoncini con zucchero, miele, frutta candita fritti e guarniti con confettini colorati;
Val d’Aosta: bugie, tortelli con uva sultanina ammorbidita nel rum e ricoperti di zucchero e panzerotti alla marmellata;
Veneto: galani, strisce quadrate o rettangolari fritte, frittelle e castagnole bocconcini fritti.

Fonte:
elaborazione Coldiretti

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