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“CHECK-UP” ISMEA SU AGROALIMENTARE. CONFAGRICOLTURA: FOTOGRAFIA DI UN’AGRICOLTURA IN MOVIMENTO NONOSTANTE LA CRISI MONDIALE

“Check-up 2008” sull’agricoltura e l’agroalimentare italiano di Ismea, da cui emerge la fotografia di un’agricoltura che è, nonostante tutto, “in movimento e vitale anche se non riesce a darsi ancora un assetto appropriato”. Un’analisi che trova d’accordo il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni: “è una fotografia che Confagricoltura ha da tempo messo a fuoco e che le analisi macroeconomiche ci confermano in pieno”. “Per natura - dice il presidente di Confagricoltura - sono ottimista. E da tempo vado sostenendo che, pur navigando in acque tempestose, c’è una minoranza trainante di imprese efficienti, che investe, innova, e traina il settore. Ma la situazione è diventata davvero preoccupante”.

Ad avviso di Federico Vecchioni occorre porre in essere strumenti diretti: a favorire una ‘robustezza strutturale’ che manca; a stimolare ed indirizzare i consumi (verso la qualità ed il legame del prodotto con il territorio); a permettere (in questa fase di crisi internazionale) quanto meno di non arretrare e mantenere le quote di mercato estere del made in Italy e, laddove possibile, esplorare le nuove opportunità che comunque si profilano.

“Serve - ad avviso di Confagricoltura - una “politica per gli investimenti”, che parta dalla ricerca, che deve essere funzionale alle esigenze del settore, innovativa nei processi produttivi e nei prodotti. E una programmazione ad ampio raggio, per dare un quadro di chiarezza e linee che indirizzino alla produttività, alla concorrenzialità, all’internazionalizzazione”.

Vecchioni afferma poi di non condividere la diagnosi del “check-up” di Ismea quando afferma che il settore primario è stato “complice e vittima” della crescita incontrollata dei prezzi di alcune materie prime strategiche. “Mi sembra - dice - che si sia stati solo “vittime” della non autosufficienza produttiva delle commodities agricole (cereali, semi oleosi, zucchero, derivati del latte)”.

“E’ lo stesso dossier Ismea a rilevare - ricorda Vecchioni - le concause dei rincari dei prezzi delle “commodities”: strutturali dovute ai condizionamenti a livello mondiale; congiunturali per l’andamento climatico; a cui si aggiunge la dinamica incontrollabile del prezzo del petrolio”.

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