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CONSUMI: DAL 1 GENNAIO NEL BIOLOGICO È ALLARME CONTAMINAZIONE OGM. IL 60% DEI CONSUMATORI PRONTI AD ABBANDONARLO

Dal 1 gennaio 2009 scatta l’allarme contaminazione da organismi geneticamente modificati (Ogm) per il biologico italiano con il rischio concreto di una inversione di tendenza sui consumi risultati in crescita del 10%, secondo i dati Ismea Ac Nielsen. Lo afferma la Coldiretti che, in occasione del Sana-Salone del naturale, dal 12 al 14 a Bologna, sottolinea che, stando ad un sondaggio on line condotto su www.coldiretti.it, il 60% dei consumatori è pronto a dire stop al biologico a tavola se sarà ammessa la contaminazione con organismi geneticamente modificati (Ogm) in percentuale dello 0,9% senza indicazioni in etichetta a partire dal primo gennaio 2009, sulla base di quanto previsto dal regolamento Ce 834/2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici che abroga il regolamento (Cee) n. 2092/91 e introduce un’inaccettabile previsione sulla possibile contaminazione da Ogm dei prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali.
Dal punto di vista economico, questo risultato significherebbe - sottolinea la Coldiretti - una perdita stimata sul mercato nazionale pari ad oltre 1 miliardo di euro a seguito del crollo nei consumi di prodotti biologici; dall’indagine descrittiva emerge peraltro - prosegue - che se oltre il 60% abbandonerà il biologico, ben il 13% diminuirà gli acquisti; solo il 14% non cambierà le proprie abitudini e il 13% ne comprerà di più.
“Si tratta di un risultato che - precisa la Coldiretti - evidenzia la netta contrarietà dei cittadini nei confronti delle contaminazioni da organismi geneticamente modificati (Ogm) che aumenta nei confronti di alimenti scelti e pagati con un differenziale di prezzo proprio perché garantiscono sicurezza e naturalità nel metodo di produzione; risulta urgente - precisa la Coldiretti - predisporre una disciplina che cautelativamente sia destinata a impedire ogni forma di contaminazione attivando un adeguato sistema di controllo dei prodotti di importazione e ristabilisca un clima di fiducia per i cittadini consumatori”.
“Una garanzia per i consumatori è quella - sostiene la Coldiretti - di acquistare prodotti biologici ottenuti nelle campagne italiane dove le coltivazioni sono garantite per l’assenza di contaminazioni Ogm a differenza di quanto avviene per i prodotti importati”.
Negli ultimi anni si è verificato un forte incremento delle importazioni di prodotti biologici da Paesi extracomunitari dove non valgono le stesse garanzie sanitarie e qualitative. “Se - precisa la Coldiretti - dall’Africa si importano verdure e ortaggi, dall'Asia, dove la Cina è diventato il secondo produttore mondiale, arriva soprattutto riso; dall’America del sud banane e zucchero bio, da quella centrale cacao e zucchero e da quella del nord leguminose come fagioli, ceci o lenticchie.
L’Italia è il primo paese in Europa per superfici e numero di operatori impegnati nell’agricoltura biologica con 50.276 operatori che producono, preparano e commercializzano i prodotti biologici (con un leggero calo rispetto all’anno precedente dell’1,5%), mentre le superfici coltivate su cui viene praticata l’agricoltura biologica registrano un leggero aumento (+0,2% sull’anno precedente) raggiungendo quota 1.150.253 ettari, l’8% del totale della superficie agricola utilizzata a livello nazionale, al 1 gennaio 2008.

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