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OLIO: CON L’ETICHETTA D’ORIGINE, ITALIA LEADER IN TRASPARENZA. LO AFFERMA LA COLDIRETTI. IL MINISTRO ZAIA: “ETICHETTE TRASPARENTI, PER L’EUROPA IL NOSTRO MADE IN ITALY SIMBOLO DI SICUREZZA”

Una conferma della leadership italiana nella trasparenza grazie all’obbligo di indicare l’origine delle olive in etichetta già in vigore a livello nazionale fortemente sostenuto dalla Coldiretti che ha raccolto con successo un milione mezzo di firme a sostegno di un’iniziativa di legge popolare. Lo afferma la Coldiretti sulla base della decisione della Commissione Europea di proporre ufficialmente ai 27 Stati membri di introdurre obbligatoriamente in etichetta l’origine dell’olio d’oliva vergine ed extra-vergine.
“L’obbligo di etichettatura dell’olio extravergine di d’oliva - sottolinea la Coldiretti - è già in vigore in Italia, dal 17 gennaio 2008, grazie alla mobilitazione della Coldiretti a sostegno del decreto pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” del 18 ottobre 2007.
“L’Italia, che detiene il primato a livello comunitario nella qualità e nella sicurezza dei prodotti alimentari, è chiamata a svolgere in Europa - precisa la Coldiretti - un ruolo di leader nelle politiche rivolte alla trasparenza del commercio e alla garanzia di salute per i consumatori”.
Con la decisione della Commissione di seguire le orme dell’Italia a livello nazionale - afferma la Coldiretti - è necessario intensificare i controlli. A distanza di alcuni mesi dall’entrata in vigore della norma nei supermercati - ha concluso la Coldiretti - sono ancora troppo poche le bottiglie di extravergine correttamente etichettate in un Paese dove l’importazione dall’estero per 5,5 milioni di tonnellate è vicina alla produzione nazionale che in questa campagna risulta in aumento del 15% sui 5 milioni di tonnellate nel 2007.

Il ministro delle Politiche Agricole Zaia: “Etichette trasparenti, per l’Europa il nostro made in Italy è simbolo di sicurezza”
“È una vittoria importante per il nostro made in Italy, simbolo della sicurezza alimentare. Finalmente la Commissione europea ha capito che la nostra battaglia per la difesa delle denominazioni non solo è giusta ma è anche la strada principale per difendere l’identità della nostra agricoltura”.
Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha accolto la proposta ufficiale di Bruxelles ai 27 Paesi membri d’introdurre obbligatoriamente in etichetta l’origine dell’olio d’oliva vergine ed extra-vergine, indicando anche per le miscele se si tratta di oli di origine comunitaria, oppure di oli di origine non comunitaria.
La nuova regolamentazione, che dovrebbe entrare in vigore il 1 luglio 2009, farebbe cadere anche il richiamo ufficiale della Commissione Europea nei confronti dell’Italia, a cui ha fatto seguito una procedura di messa in mora, che da anni sostiene la richiesta dell’obbligatorietà dell’origine in etichetta.
“Fino a questo momento scrivere - continua Zaia - che un determinato tipo di olio è “made in Italy” significava commettere un’infrazione comunitaria. Con questa iniziativa, l’Europa ci riconosce il primato a livello comunitario nella qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari e un ruolo fondamentale nelle politiche rivolte alla trasparenza e alla garanzia di salute per i consumatori”.
La proposta, che ha già ricevuto un primo via libera dal Comitato tecnico di gestione rappresentato dai 27 Paesi, dovrà essere esaminato dall’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto). L’approvazione definitiva è prevista entro il 2008, mentre le nuove regole dovrebbero entrare in vigore dal prossimo anno.

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