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FRODI ALIMENTARE, E’ BOOM DI SEQUESTRI: DATI PREOCCUPANTI EMERGONO DALLA RICERCA “ITALIA A TAVOLA 2009”, PROMOSSA DA LEGAMBIENTE E MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO

Oltre 34 milioni di chilogrammi di prodotti sequestrati dai Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), +142% sul 2007, per un valore di 160 milioni di euro (+32%). Il risultato dell’Ispettorato per il Controllo della Qualità dei prodotti (Icq) è di 181 milioni di euro, di cui 172 milioni solo nel settore vitivinicolo. Ecco le cifre principali che emergono da “Italia a tavola” 2009, l’indagine condotta dal Movimento difesa del cittadino (Mdc) e Legambiente, presentata oggi a Roma, incentrata sulla sicurezza alimentare made in Italy.

Un vero e proprio boom di operazioni - sottolinea il rapporto - messe a punto in tutti i canali di offerta dell’agroalimentare dalle forze dell’ordine che, come ogni anno, hanno scoperto tonnellate di insaccati invasi da parassiti, formaggio avariato riciclato e spacciato per buono, prodotti ittici congelati scaduti o in cattivo stato di conservazione, ma anche tanti prodotti contraffatti spacciati per made in Italy. Per la prima volta, infatti, il rapporto (edizione n. 6), ha preso in considerazione anche l’attività dell’Agenzia delle Dogane che, con i suoi 53.000 interventi, ha scoperto oltre 13 milioni di cibi importati per un valore di 8 miliardi di euro.

“Se i dati dimostrano l’efficacia dei controlli - afferma Francesco Ferrante, segretario nazionale di Legambiente - occorre investire di più in prevenzione, a partire dall’Agenzia per la sicurezza alimentare europea, che ha invece brillato per assenza e per sudditanza agli interessi economici di pochi grandi gruppi dell’agroalimentare”. Sono molte le operazioni contenute nel rapporto e messe a punto da tutte le forze dell’ordine, che hanno smascherato davvero di tutto: dal vino all’acido cloridrico scoperto a Veronella (Vr) al latte alla melamina, alla carne suina alla diossina, al “pesce topo” proveniente dall’Atlantico del Nord spacciato per “cuoricini di merluzzo”, alle 40 tonnellate di farina di riso contaminate da melamina. Per non parlare poi delle frodi al made in Italy, a partire dalle 30 ordinanze di custodia cautelare per produzione e vendita di olio extravergine di oliva sofisticato che in realtà, era olio di semi di soia e girasole, con betacarotene e clorofilla industriale.

“Sono dati allarmanti che dimostrano come la criminalità organizzato abbia scelto il settore dell'agroalimentare come business su cui puntare - sottolinea il presidente del Movimento Difesa del Cittadino Antonio Longo - ma che testimoniano l’impegno di tutte le forze dell’ordine a difendere i cittadini grazie ad operazioni sempre più mirate e supportate dalle nuove tecnologie”.

Oltre alle attività dei Nas e dell’Icq, le Capitanerie di Porto per quanto riguarda il settore ittico hanno controllato soprattutto imbarcazioni in mare (38.479) e banchi della grande distribuzione al dettaglio e degli ambulanti; 12mila sono stati invece gli interventi nei mercati ittici e negli stabilimenti destinati a lavorazione, conservazione e commercializzazione del pesce. Sono 1.520 invece le verifiche svolte dal Corpo Forestale degli ultimi 3 anni, di cui 847 nel 2008, mentre sono 1.000 le aziende controllate dai Carabinieri per le Politiche Agricole, sia per quanto riguarda il percepimento degli aiuti comunitari che la tutela del consumatore.

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