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ITALIANE SEMPRE PIU’ IN SOVRAPPESO, AL SUD UNA SU DUE: E’ IL QUADRO CHE EMERGE DALL’OSSERVATORIO ITALANO SULLA SALUTE DELLA DONNA

Italiane sempre più in sovrappeso, soprattutto al sud, con conseguente boom di diabete e malattie legate all’obesità. E non va meglio sul fronte del consumo di alcol e di sigarette, in costante aumento. E’ il quadro sulla salute delle donne in Italia che emerge dall’edizione n. 2 del Libro Bianco di O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, firmato da Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica di Roma, da Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da, e dal presidente di Farmindustria, Sergio Dompè.

“La salute delle italiane - sottolinea Francesca Merzagora - è complessivamente buona, ma sconfortante. Dopo l’analisi eseguita nella prima edizione del Libro Bianco (2007), e le proposte alle Istituzioni contenute nel Libro Verde (2008), poco o nulla è stato fatto. La salute delle donne non è stata posta al centro di un sistema organizzativo preciso e attento”.

“Non c’è stato nessun reale cambiamento - spiega Walter Ricciardi - e le iniquità regionali sono sempre più acuite. Il gap tra donne del Sud e del Nord è ancora molto forte. E le prime, soprattutto se in condizioni socio-economiche non elevate, continuano ad essere svantaggiate”. In pratica, secondo l’Osservatorio, nelle Regioni in cui si stava già meglio e in cui vi erano screening e campagne informative organizzate si è continuato a stare bene, mentre in quelle in cui la sanità non funzionava a pieno regime si è continuato a stare peggio.

“Solo riguardo ai tumori - prosegue Ricciardi - il Sud sta livellandosi con il Nord a dimostrazione che, quando ci si impegna, i risultati si vedono. Al Sud sono aumentati i programmi di screening e l’accesso alle cure per cui l’incidenza della diagnosi di tumore è aumentata e la mortalità è diminuita”. Diabete, sovrappeso e obesità al Sud, invece, sono in costante aumento. “Manca una corretta informazione - aggiunge Francesca Merzagora - sugli stili di vita modificabili. Ne è un esempio anche il fatto che sia in aumento l’abitudine al fumo, soprattutto tra le ragazze, che è, invece, la prima causa di morte facilmente evitabile”.

Per il direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica di Roma, “servono dunque più campagne attive di sensibilizzazione e sistemi di sorveglianza sociale. Le donne del Nord, costantemente e positivamente “bombardate” da programmi di prevenzione cardiovascolare, sanno ciò che è giusto mangiare e conoscono l’importanza del movimento per la salute in generale, a differenza delle donne del Sud, in cui questi strumenti sono insufficienti. Il risultato è il dilagare di sovrappeso e obesità a fronte di un’alimentazione scorretta, lontana dalla dieta mediterranea, e con poco movimento. Tutt’altra cosa sulle loro nonne, che si alimentavano correttamente e svolgevano lavori all’aperto che comportavano un’attività fisica moderata e costante”.

Un punto importante per il miglioramento della salute della donna riguarda la ricerca scientifica, sempre più orientata al “genere” femminile. “Grazie alla ricerca - sottolinea Sergio Dompè - sono in tutto il mondo oltre 700 i farmaci in sviluppo per la cura delle patologie femminili più diffuse, quali il diabete, le malattie tumorali, muscolo-scheletriche, ginecologiche e autoimmuni. Un risultato che dimostra l’importanza che la salute della donna riveste per le imprese del farmaco. E’ motivo quindi di orgoglio per Farmindustria - conclude Dompè - partecipare anche nel 2009 alla presentazione del Libro Bianco di O.N.Da e alla preziosa attività dell’Osservatorio, che ha il grande pregio di offrire un quadro aggiornato e proposte concrete sulle peculiarità del mondo femminile”.

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