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QUANTO COSTA LA “PASSIONE” PER L’AGRICOLTURA? UN VIAGGIO FRA LE SPESE DEGLI HOBBY FARMER

Tutti dicono “hobby farmer”, ma quanto costa fare l’orto? I conti in tasca agli appassionati della coltivazione li ha fatti Nomisma insieme a L’Informatore Agrario, così come WineNews li aveva fatti per “il vino fai da te”. E il risultato è lo stesso: l’agricoltura per passione attrae, rilassa, tiene lontano dallo stress. Ma l’hobby farming può anche diventare un diversivo costoso. Essere “agricoltori del weekend”, se così si vogliono battezzare, ha comunque dei costi da affrontare e sostenere, come tutti gli hobby, d’altronde. Naturalmente non ci sono limiti di spesa, ma, a seconda dell’attività che viene svolta, si devono sostenere delle spese. Dando per scontato poi la disponibilità di tempo, in base alle attività svolte.
Una serra per coltivare prodotti orticoli, ad esempio, può costare «chiavi in mano» non meno di 5.000 euro. Sono poi necessari le sementi, i mezzi tecnici, eventuale riscaldamento dell’ambiente, magari con l’ausilio di pannelli fotovoltaici (nell’area esterna di Fieragricola è peraltro visibile la serra riscaldata a energia solare di Idromeccanica Lucchini). In questo caso i prezzi sono variabili, in base alle coltivazioni e all’ampiezza della superficie coltivata. Chi avesse vigneti, frutteti o giardini - per i quali sono da mettere in conto tutte le operazioni di impianto - dovrà poi dotarsi di tecnologia per la cura del verde e dei diversi impianti. Sostenendo costi aggiuntivi.
Mediamente, tenendo conto che si tratta di prezzi indicativi, raccolti fra gli stand di espositori di alto profilo presenti a Fieragricola (e dunque rivolti ad un pubblico di professionisti), un tosa-siepi professionale (la ricerca presentata da Denis Pantini, responsabile dell’area agroalimentare di Nomisma, rivela che gli hobby farmer sono disposti a spendere anche 1.500 euro per ettaro e oltre, se necessario a coltivare la propria passione) può costare anche mille euro; 6-700 euro è il costo di un decespugliatore; altri 1.200 euro sono necessari per una elettro-sega a motore, cifra destinata a salire se collegata ad un’asta per i lavori a distanza.
Coltivare ulivi impone gli hobby farmer di dotarsi di un raccoglitore. Può andare benissimo la versione manuale di antica memoria, ma chi volesse meccanizzarsi ed acquistare uno strumento all’avanguardia deve sborsare oltre mille euro.
Gestire un vigneto, poi, con macchine professionali, comporta una spesa minima di 60.000 euro (solo per la vendemmia). E se la passione per l’agricoltura dovesse essere sfrenata e direttamente proporzionale ad un conto in banca a molti zeri, si possono svolgere tutte le fasi della gestione e cura del vigneto con macchine professionali. Decisamente rivolte a contoterzisti ed imprenditori agromeccanici, perché in questo caso si arriva a spendere anche 700.000 euro. Ben più contenuta la spesa per allevare in “fai da te” un maiale da macellare a dicembre, prima di Natale, come impone la tradizione. I suini allevati per hobby raggiungono pesi più elevati rispetto a quelli destinati alla macellazione negli stabilimenti industriali: spesso oltre 200 chilogrammi e più di 10-11 mesi di alimentazione, contro i 160 chilogrammi per la filiera del prosciutto. Con spese che possono essere valutate anche in tre euro per chilogrammo di carne realizzato.

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