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PASQUA 2010: RELAX A TAVOLA IL 20 % DELLA GIORNATA: LO DICE LA COLDIRETTI

Quasi il 20% del tempo nella giornata di Pasqua è trascorso a tavola dove la permanenza media di poco inferiore alle tre ore per gustare a pranzo i piatti della tradizione a casa o in vacanza, nei ristoranti, negli agriturismi o seduti per i picnic in spiaggia o sul prato. Lo stima la Coldiretti nel sottolineare che a moltiplicarsi sono anche i tempi di preparazione del pranzo, al quale normalmente durante l’anno viene dedicato in media poco più di trenta minuti. Gustare in completo relax i sapori unici della cucina tradizionale che si tramanda ogni anno di generazione in generazione è un appuntamento irrinunciabile che - sottolinea la Coldiretti - 6 italiani su 10 trascorrono in famiglia per una spesa media stimata in 25 euro a persona ma non manca chi sceglie il ristorante soprattutto in vacanza mentre cresce l’agriturismo dove si registrano 400.000 presenze nelle festività.

Ogni menù pasquale che si rispetti ha come portata principale - sostiene la Coldiretti - almeno una specialità alimentare della cucina tipica del territorio che nasconde spesso piccoli grandi segreti che la rendono inimitabile agli occhi di tutti i grandi marchi industriali. E allora se è vero che come dice un vecchio proverbio “non c’e Pasqua senza uova” simbolo della vita che si rinnova e della primavera allora proprio le uova non potranno certo mancare nei piatti pasquali di tutta Italia consumate sode o come ingrediente base di mille ricette rustiche o dolci. Sode per la colazione, dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate o consumate in ricette tradizionali o nei dolci casalinghi, artigianali e industriali saranno - stima la Coldiretti - 400 milioni le uova “ruspanti” consumate durante la settimana di Pasqua, un numero superiore di quasi dieci volte a quelle di cioccolata.

L’altro “must” delle feste è - continua la Coldiretti - la carne di agnello che viene servita su quasi una tavola su tre nelle classiche ricette al forno, arrosto con le patate, al sugo o brodettato, con le festività pasquali che rappresentano anche l’occasione per recuperare i piatti storici della transumanza (in Abruzzo, agnello cacio e ova, il molisano agnello sotto il coppo; nel Lazio, l’abbacchio alla scottadito) con l’effetto di consentire la sopravvivenza di un mestiere antico ricco di tradizione che consente la salvaguardia di razze in via di estinzione e vantaggio della biodiversità del territorio, anche di zone duramente colpite dal terremoto come l’Abruzzo.

I protagonisti della Santa Pasqua saranno dunque tutti i piatti tipici regionali che da nord a sud attraverseranno l’intero Paese come per esempio gli gnocchi filanti e il capretto langarolo in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio e l’immancabile coratella di abbacchio con i carciofi romaneschi per pranzo. Nelle Marche, invece, si gusterà la Crescia di Pasqua insieme alle uova sode, in Molise non potrà mancare l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori mentre in Abruzzo la protagonista sarà la capra alla neretese. In Puglia - rileva la Coldiretti - il principe della tavola pasquale sarà il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale saranno le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello non potranno certo essere dimenticate. Come dolce, impossibile rinunciare, in Campania, alla squisita Pastiera napoletana, vera regina dei dolci pasquali che rappresenta un vero e proprio rito con tempi e modalità ben definiti, dalla preparazione, rigorosamente effettuata il giorno del giovedì santo, alla cottura ma anche la ciaramicola umbra, ciambella di color rosa dovuto al liquore alchermes e confettini colorati. Irrinunciabile per i lucani, invece, sarà la Scarcedda, tipico dolce ripieno di uova sode che rappresentano la fortuna ma anche la torta pasquale con mandorle e zucchero a velo in Sicilia e le titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo in Trentino.

Sono queste - conclude la Coldiretti - solo alcune delle tantissime golosità regionali che si possono gustare anche nei tantissimi agriturismi sparsi su tutto il territorio che sapientemente conservano le tradizioni culinarie e sanno felicemente coniugare l’arte del mangiar bene alla piacevole sensazione di relax che solo la natura con i suoi profumi e colori unici può regalare.

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