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“PRODUCIAMO CIBO LIBERO! PER UN MONDO PIU’ GIUSTO”: E’ L’APPELLO DI ICEA, ALCE NERO MIELIZIA, CONAPI CALABRIA, COOP VALLE DEL MARRO LIBERA TERRA, CHE IL PRIMO MAGGIO SI DANNO APPUNTAMENTO A ROSARNO, PER NON DIMENTICARE

Sembra già lontano il 7 gennaio 2010, quando è esplosa la disperazione dei lavoratori extra comunitari a Rosarno, vessati e umiliati da condizioni di vita e di lavoro disumane, che ha messo in ombra gli esempi di agricoltura della Piana di Gioia Tauro e di tante altre zone della Calabria che della legalità, del rispetto della salute umana e dell’ambiente hanno fatto una ragione di vita e di sviluppo, a partire dall’agricoltura biologica praticata in cooperativa sui terreni confiscati alla ’Ndrangheta. Non è una storia passata, ma una situazione tuttora presente in tante altre campagne italiane, dove convivono povertà, desiderio di riscatto attraverso il lavoro libero, insieme, purtroppo, a indifferenza, e avversione intollerante. Dall’Icea ad Alce Nero Mielizia, da Conapi Calabria alla Coop Valle del Marro Libera Terra, gli agricoltori e gli apicoltori, insieme alle cooperative, associazioni ed enti impegnati nell’agricoltura e nell’allevamento biologico, che soprattutto in quei territori diventa anche sociale, rivolgono il loro appello a tutti coloro che credono che un’agricoltura fondata su principi ecologici, sul rispetto, l’equità e la legalità sia non solo possibile, ma auspicata e concretamente realizzabile, per festeggiare tutti insieme il Primo Maggio a Rosarno (info: icea.calabria@icea.info; info@alceneromielizia.it; info@conapi.it; valledemarro@libera.it).
“Aderiamo all’iniziativa del Primo Maggio 2010 a Rosarno organizzata dai Sindacati - spiegano le associazioni protagoniste - come segno non solo di solidarietà ai tanti lavoratori extra-comunitari che hanno subito e tuttora subiscono ingiuste condizioni di vita e di lavoro, ma per affermare che anche qui si produce un cibo libero buono, straordinario e rispettoso di tutti. Per questo facciamo appello a tutte le organizzazioni che si sentono parte integrante del movimento dell’agricoltura ed allevamento biologico del nostro Paese, alle singole imprese, ai loro lavoratori, ai tanti tecnici ed ai consumatori impegnati a partecipare attivamente ed unitariamente al Primo Maggio di Rosarno, rendendo attiva testimonianza delle loro esperienze di vita e di lavoro”. Per questo, proseguono, “vogliamo che anche a Rosarno siano presenti espressioni e rappresentanze di quell’agricoltura italiana e calabrese, che considera indissolubile il legame fra il rispetto dell’ambiente, della salute e della dignità della persona umana. Il razzismo e lo sfruttamento si prevengono e si combattono, oltre che con l’accoglienza e l’integrazione, anche e soprattutto con lo sviluppo sostenibile e responsabile dei sistemi produttivi locali, prevedendo la partecipazione diretta degli immigrati al processo di crescita del territorio, in un’ottica di effettivo riscatto sociale ed economico, promuovendo la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie come “beni comuni” e come volano di un’economia legale e solidale”.

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