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1 MAGGIO: COLDIRETTI, FAVE A PREZZI STABILI (1/2 E/KG) PER GITA FUORI PORTA. LA PROVA DELLO SCHIOCCO PER ASSICURARSI LA FRESCHEZZA DEL PRODOTTO

Sono sostanzialmente stabili i prezzi delle fave che tradizionalmente non mancano nei menu scelti dagli italiani per il picnic nella gita fuori porta del 1 maggio. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che occorre tuttavia vigilare per evitare che si verifichino rincari ingiustificati o speculazioni dell'ultima ora, tenuto conto peraltro che i prezzi alla produzione riconosciuti agli agricoltori sono in calo.

Chi ha deciso di trascorrere la festa del lavoro in casa con amici e parenti o nelle campagne, nei parchi, sulle spiagge o nelle pinete, organizzando un pranzo fai da te con ingredienti tipici della tradizione agroalimentare nazionale, può acquistare le fave italiane - sottolinea la Coldiretti - a un prezzo compreso tra 1 e 2 euro al chilogrammo, più o meno lo stesso dello scorso anno. Per garantirsi un prodotto di qualità, la Coldiretti consiglia di accertarsi al momento dell’acquisto che il baccello delle fave sia turgido, di colore brillante e senza macchie, lucido e di forma regolare. Ad autenticarne la qualità e, in particolar modo, la freschezza, è lo schiocco che deve fare il baccello quando lo si spezza. Le fave sono ricche di proteine, fibre, vitamine (A, B, C, K, E, PP) e sali minerali, hanno una riconosciuta azione di drenaggio dell’apparato urinario e tra i legumi sono i meno calorici: per 100 grammi di fave fresche l’apporto energetico è di sole 37 chilocalorie. Gli unici a dover stare lontani dalle fave sono gli affetti da favismo, una malattia genetica, ereditaria dovuta alla mancanza dell’enzima G6PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi) con manifestazioni a carico dei globuli rossi.

Braciolate sul posto, ma anche frittate, pasta al forno preparata in casa, pollo e verdure crude e cotte sono i piatti preferiti del della scampagnata del primo maggio ma in molte regioni è irrinunciabile l'abbinamento fava e pecorino che - sottolinea la Coldiretti - unisce due prodotti della tradizione agroalimentare nazionale conosciuti entrambi fin dal tempo degli antichi romani.

La produzione italiana di fave fresche è di 60 milioni di chili e proviene soprattutto dalle regioni del centro-sud dove - continua la Coldiretti - alcune produzioni sono state addirittura inserite nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali come quelle di Carpino (Puglia), di Miliscola (Campania), di Zollino (Puglia), bellunesi (Veneto), la fava larga di Leonforte (Sicilia) e la fava lunga delle cascine (Toscana).

Sono, invece, cinque i pecorini nazionali che hanno ottenuto la protezione comunitaria come denominazioni di origine (Romano, Sardo, Siciliano, Toscano e per ultimo di Filiano).

Per garantirsi acquisti di qualità al giusto prezzo è possibile rivolgersi direttamente ai produttori agricoli che vendono direttamente in azienda o nei mercati di Campagna Amica. In molte realtà locali - conclude Coldiretti - l’abbinata fave e pecorino viene offerta anche in numerosi dei 18.000 agriturismi aperti per il weekend del 1 maggio.

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