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NEGOZIATI IN SEDE INTERNAZIONALE PER LA TUTELA DEI PRODOTTI DOP E IGP, E UNA PAC MODERNA, CHE FAVORISCA I GIOVANI E LE IMPRESE CHE FANNO QUALITÀ: ECCO LA ROTTA INDICATA DAL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE GIANCARLO GALAN

“L’agricoltura e l’industria agroalimentare europee contribuiscono in misura sostanziale alla crescita economica e all’occupazione, e possono costituire un volano importante per il rilancio dell’economia dell’Unione Europea. Stiamo attraversando un periodo difficile per l’economia mondiale, e la crisi degli anni scorsi ci ha lasciato alcuni importanti insegnamenti. Abbiamo imparato che gli strumenti finanziari non possono sostituire il ruolo dell’economia reale, e che soltanto la produzione e lo scambio di beni e servizi possono assicurare la crescita. Per questo il settore primario rimane strategico”. Lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, in Spagna per il Consiglio informale europeo dei Ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea.

“L’Europa ha saputo costruire nel corso dei decenni un modello agroalimentare capace di garantire la disponibilità di alimenti sani e di elevata qualità. La Pac può giocare un ruolo fondamentale nella strategia “Europa 2020”, contribuendo alla ripresa economica. E’ però necessario focalizzare la nostra attenzione sul miglioramento della competitività e sulla modernizzazione delle aziende, stimolando l’innovazione. Inoltre, dobbiamo predisporre misure più efficaci che possano favorire un ricambio generazionale e l’insediamento dei giovani nei nostri campi per dare un futuro reale alla nostra agricoltura. È fondamentale migliorare e rendere trasparente il funzionamento della catena alimentare. È necessario dotare la Pac di meccanismi che consentano di integrare il reddito dei produttori nei periodi di crisi, misure semplici applicabili in tutte le diverse realtà regionali.
Desidero sottolineare fin d’ora che nel futuro della Pac non possiamo considerare la superficie quale unico parametro per l’erogazione degli aiuti diretti. Un modello così concepito penalizzerebbe quelle regioni europee ove i produttori hanno lavorato con maggior impegno per realizzare un’agricoltura di qualità. Inoltre vorrei ricordare la questione delle falsificazioni dei nostri prodotti d’eccellenza. Su questo tema l’Unione Europea non può continuare ad avere un atteggiamento remissivo. Occorre negoziare in sede internazionale per ottenere una tutela efficace, su tutti i mercati, per i nostri prodotti ad indicazione geografica”.

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