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IL SOLAIA DELLA MARCHESI ANTINORI IN VENDITA NELLA PRESTIGIOSA “PLACE DE BORDEAUX”. I NEGOCIANT PRENDERANNO IN CONSEGNA UNA PICCOLA QUOTA DEL FAMOSO SUPERTUSCAN. SOLO DUE GLI ITALIANI: SOLAIA (ANTINORI) E MASSETO (TENUTA DELL’ORNELLAIA)

Italia
Il Solaia nella Place de Bordeaux

C’è un altro italiano nel “gotha” della “Place de Bordeaux”, nella storica vendita gestita dai négociant: è il Solaia della Marchesi Antinori, griffe della “rinascita” del vino italiano nel mondo, che entra, così, nel ristrettissimo circolo francese. E lo fa sposando una delle tradizioni più importanti espresse dalla cultura mondiale del vino in quella che, forse, è la sua capitale. A Bordeaux, infatti, due sono gli elementi fondamentali della tradizione: la celeberrima classificazione del 1855 e il sistema della commercializzazione dei vini attraverso i négociant della “Place di Bordeaux”.
Un sistema antico, unico al mondo, ma estremamente efficiente e capace, gestito da famiglie che hanno grande professionalità nel settore dei vini di altissima qualità e che si tramandano questa attività da molte generazioni. Si tratta dei vini più blasonati del mondo, tra i quali, dal 7 settembre 2010, ci sarà anche il Solaia annata 2007, oltre al Masseto della Tenuta dell’Ornellaia, presente da un paio di anni.
Il Solaia è un vino affermato, e il suo marchio ha un’affidabilità straordinaria. Il lavoro capillare dei négociant (che, comunque, si occuperanno di una piccola parte delle assegnazioni mondiali), che hanno visto nel Solaia un vino che si allinea perfettamente con il suo stile ai grandi vini bordolesi, può garantire l’apertura di ulteriori prospettive di distribuzione, di nuove nicchie di mercato e di consolidamento dell’immagine mondiale del Solaia.
Nel 2000, il Solaia, primo tra gli italiani, è stato giudicato il miglior vino del mondo dalla rivista americana “Wine Spectator” e l’annata 2007, che inaugura la collaborazione con i négociant di Bordeaux, è stata giudicata dal guru mondiale Robert Parker, con un punteggio di 97/100. Il Solaia può essere indicato come uno dei migliori esempi di risultati di eccellenza che si possono ottenere quando si ha la capacità di sperimentare e di rischiare. Ad “inventarlo” Piero Antinori, nel 1978: in quell’annata, la produzione del Cabernet, destinato al Tignanello di casa Antinori, fu incredibilmente eccezionale e così Piero Antinori decise di provare a imbottigliare in purezza le uve eccedenti il fabbisogno del Tignanello. Fu, forse, solo una scommessa, oppure un gioco, ma il risultato fu strabiliante. L’uvaggio prevedeva originariamente soltanto Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, ma dopo attenti esperimenti, si giunse all’uvaggio attuale, che accanto ai due vitigni bordolesi, comprende anche il Sangiovese. Con l’annata 2007, l’etichetta del Solaia sarà dotata di uno speciale microchip anticontraffazione, per garantire l’autenticità del vino e permettere a Marchesi Antinori di mantenere il pieno controllo della tracciabilità di ogni bottiglia.
Fino ad oggi soltanto lo statunitense Opus One e il cileno Almaviva sono stati inseriti in questo sistema di vendita: si tratta, però, di due vini che, con Bordeaux, hanno certamente un legame privilegiato, essendo nati da una costola della casa madre dello château bordolese Mouton Rothschild, proprietà della Baron Philippe De Rothschild. Il Solaia della Marchesi Antinori, invece costituisce una specie di “unicum”, andando ad unirsi al Masseto della Tenuta dell’Ornellaia, che, un paio di anni fa, ha compiuto la medesima operazione. Si tratta di una svolta enorme e unica nel suo genere, che genera una sorta di “avamposto” italiano in terra bordolese, dove due simboli del made in Italy enologico, le cui proprietà non fanno parte della ristretta cerchia dei proprietari di Bordeaux, hanno il privilegio di essere presi “in consegna” dai négociant della capitale mondiale del vino.

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