02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

LA VALTELLINA “VENDEMMIA” LE SUE MELE: A MANO, NELLE VARIETA’ “GALA”, “STARK”, “GOLDEN”, “GRANNY” E “FUJI”, PER OLTRE 400.000 QUINTALI E, PER LA PRIMA VOLTA, IGP. MA PER I PRODUTTORI IL PROBLEMA E’ IL PREZZO: TROPPO BASSO (30 CENTESIMI AL KG)

Raccolte tutte a mano, nellevarietà “gala”, “stark”, “golden”, “granny” e “fuji”, per oltre 400.000 quintali e, per il primo anno, con il marchio Igp, uniche in Lombardia, come più a sud, nel Mantovano, dove ci sono le pere Igp: sono le mele della Valtellina, che si “vendemmiano” fino alla terza settimana di ottobre, lungo la valle che da Sondrio sale verso le Alpi e dove dagli anni Cinquanta i frutteti hanno in parte preso il posto dei vigneti terrazzati. Da due anni però le quotazioni viaggiano sui 30 centesimi al chilo che, secondo Enrico Giacomelli, direttore della Coop Alta Valtellina di Tovo di Sant’Agata, “rappresentano la soglia minima di sopravvivenza sotto la quale si lavora in perdita”.
Gli oltre 1.000 ettari di terreni sono “sbriciolati” in una miriade di mini appezzamenti gestiti dai 1.200 soci del consorzio Melavì, che riunisce le tre cooperative di Ponte, Villa di Tirano e Alta Valtellina. Tutti fra gli alberi a raccogliere i frutti maturi, per una media su ogni pianta, fra i 15-20 chili di mele con 1.500-2.000 alberi per ettaro. “Ma il problema - spiega il produttore Mario Pusterla - non è tanto la produzione, di alta qualità, ma il prezzo: troppo basso”. Quest’anno sembra che il mercato tenga meglio che in passato anche se difficilmente si tornerà ai 40 centesimi al chilo di 6 o 7 anni fa. “Per portare a casa la giornata - aggiunge Pusterla - bisognerebbe prendere almeno 35 centesimi. Speriamo”.
La speranza è rappresentata anche dalle voci che girano per i frutteti della Valtellina che parlano di produzioni in calo in Polonia dove la raccolta dovrebbe attestarsi sui 2,8 milioni di tonnellate contro i 3,2 milioni del 2009 e contro gli oltre 2 milioni dell’Italia. “A livello nazionale la produzione della Valtellina pesa fra l’1,5 e il 2%”, sottolinea Giacomelli. “Vicino a noi, in Trentino - prosegue Pusterla - si raccolgono fra i 3 e i 4 milioni di quintali all’anno e riescono a farsele pagare di più anche se sono uguali alle nostre, ma loro hanno puntato sul marketing ormai da anni e sono riusciti a valorizzare il prodotto. Noi che lavoriamo con l’acqua alla gola dove andiamo recuperare le risorse per fare la stessa cosa?”. Per questo Emanuele Ghirardelli, direttore della Coldiretti di Sondrio, vuole mettere attorno a un tavolo i produttori, la Provincia, i comuni e la Camera di Commercio “per capire quali strade percorrere, magari anche a livello europeo, per trovare i fondi necessari a far conoscere meglio ai consumatori italiani e stranieri il vero valore delle mele Igp della Lombardia”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli