02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

IN AGRICOLTURA UN LAVORATORE SU 10 E’ EXTRACOMUNITARIO, 90.000 I REGOLARI, E LE NAZIONALITA’ PIU’ RAPPRESENTATE SONO GLI ALBANESI (17,2%), GLI INDIANI (13,8%), I MAROCCHINI (12,6%), I TUNISINI (8,7%) E I MACEDONI (5,2%): LO DICE LA COLDIRETTI

In agricoltura oltre 1 lavoratore su 10 è extracomunitario, e i rapporti di lavoro regolari sono 90.000, di cui i 2/3 sono a tempo determinato. Tra le nazionalità maggiormente rappresentate ci sono gli albanesi (17,2 %), gli indiani (13,8%), i marocchini (12,6%), i tunisini (8,7%) e i macedoni (5,2%), secondo le elaborazioni della Coldiretti basate su dati Inea nel commentare i dati dell’Istat sull’aumento dell’8,8% degli stranieri presenti in Italia al 1 gennaio 2010.

Sono molti i “distretti agricoli” dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso, aggiunge la Coldiretti, della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte fino agli allevamenti in Lombardia dove a svolgere l’attività di “bergamini” sono soprattutto gli indiani mentre i macedoni sono coinvolti principalmente nella pastorizia. In altri casi, oltre ad essere una parte ben integrata nel tessuto socio-economico, i lavoratori extracomunitari sono una componente imprescindibile: nelle stalle dove si ottiene il latte per il Parmigiano Reggiano più del 30% dei lavoratori è indiano, in Abruzzo addirittura il 90% dei pastori è macedone, ma la presenza dei lavoratori extracomunitari è decisiva anche nella raccolta delle mele in Val di Non, nella produzione del prosciutto di Parma, della mozzarella di Bufala o nella raccolta delle uve destinate al Brunello di Montalcino.

“I lavoratori stranieri - conclude la Coldiretti - contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese, e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del made in Italy alimentare nel mondo, su un territorio dove va garantita la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano una ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale, al servizio del bene comune”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli