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PROTESTA DEI PASTORI A CAGLIARI. COLDIRETTI: “LE VIOLENZE DANNEGGIANO IL SETTORE”. IL MINISTRO GALAN: “L’ANNOSO PROBLEMA DELLA PASTORIZIA SARDA SI RISOLVE CON IL CONFRONTO CIVILE E CON UN LAVORO COMUNE FATTO CON SERIETÀ E TRASPARENZA”

Gravi disordini oggi pomeriggio a Cagliari, che hanno provocato danni e feriti tra i pastori e le forze dell’ordine: “fatti che, seppur isolati, indeboliscono la lotta in cui i pastori sono impegnati per ottenere un giusto riconoscimento del proprio lavoro e offrono alle istituzioni nazionali e regionali - ha detto il presidente Coldiretti, Marini - l’occasione per sottrarsi ancora una volta alle loro responsabilità dopo aver troppo a lungo temporeggiato invece di preoccuparsi a mettere in campo soluzioni concrete”.

“Protestare è sacrosanto, l’ho fatto anche io qualche giorno fa di fronte alla pesante mancanza di risorse finanziarie per il Ministero delle Politiche Agricole. Ma gli scontri di Cagliari, oppure altre diverse forme di esasperata violenza, alla fine servono solo ad impedire la possibilità stessa di superare gli ostacoli e di avviare così verso obiettivi effettivamente raggiungibili le parti coinvolte in una vicenda assai complicata. Sono certo che quanto accaduto oggi contribuirà ulteriormente a frapporre nuove difficoltà al superamento del grave stato di crisi in cui versa il settore ovicaprino in Sardegna”.

Per far fronte alla crisi in atto, il Ministero si è già impegnato con considerevoli misure finanziarie volte a intervenire nel settore mediante l’acquisto di notevoli giacenze di Pecorino Romano, destinandole a finalità di solidarietà sociale. Ancora, sempre il Ministero si è attivato per favorire una serie di iniziative promozionali, mentre a tutt’oggi è attivo un “tavolo di lavoro di filiera” che ha lo scopo di perfezionare un accordo interprofessionale tra le diverse componenti. Inoltre, è stato anticipato da parte del Ministero il pagamento dei cosiddetti premi Pac. Sia chiaro, che da parte nostra, cioè ministeriale, si è fatto e si continuerà a fare il massimo consentito dall’attuale situazione del Paese. Sono certo che anche le altre istituzioni vorranno fare altrettanto”.

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