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NATALE 2010: A TAVOLA CON LA FINANZIERA … LA FIPE RISCOPRE LE ANTICHE RICETTE E DA’ TUTTI I NUMERI DEL PRANZO DI NATALE AL RISTORANTE: IN ITALIA QUELLI APERTI SARANNO 55.000, CON UN PREZZO MEDIO DI 43 EURO. LA SPESA SARA’ DI 217 MILIONI DI EURO

Non Solo Vino
Antiche ricette nei ristoranti italiani per Natale

Alla tavola di Natale apparecchiata nei ristoranti farà la sua comparsa la Finanziera. E non si tratta però dell’ennesimo controllo da parte delle Fiamme Gialle, né di un bieco e deplorevole tentativo di corruzione da parte degli esercenti! La Finanziera è il nome di un’antica ricetta piemontese che alcuni ristoratori sono andati a riesumare dai bauli impolverati nelle soffitte per proporla, assieme ad altre, in una chiave moderna e salutistica in occasione delle festività natalizie. E’ la novità al ristorante del Natale 2010 è rappresentata proprio dalle ricette tradizionali regionali di cui si era persa la memoria. La Vecchia di cavallo parmense, il Cappone in carpione lombardo, la Minestra maritata in Campania, La Torta Bronse in Veneto, i Vincisgrassi ad Ancona, Il Timballo alla Bonifacio ciociaro, la Sbroscia viterbese, i purceddhruzzi a Lecce o il Cunigghiu senza cunigghiu a Palermo (informazioni sulle ricette ed i ristoranti che le propongono su www.fipe.it) non sono che antichi piatti talmente tanto caratteristici e legati al territorio da essere stati sopraffatti nella fama dei più comuni risotti e cotolette alla milanese, coda alla vaccinara, polenta con gli osèi e orecchiette alle cime di rapa.
I ristoranti che stanno proponendo le ricette popolari perdute e rivisitate in chiave moderna hanno colto proprio questo spunto per proporre un Natale originale e all’insegna dell’italianità. Tanto è vero che anche i ristoratori che non si avventurano nelle ricette storiche, prevedono comunque di offrire ai clienti un menù meno esotico e più stagionale: l’ananas lascia il posto alle arance; legumi e ortaggi compariranno in maniera forte; la carne va più del pesce anche se di allevamento.
“Il Natale è la festa della famiglia per definizione - ha commentato il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani - e il ristorante è il posto più adatto per accogliere le grandi tavolate di parenti ed amici con lo stesso calore della casa. Con queste ricette storiche rivisitate si sta aprendo una nuova fase rinascimentale della cucina”.
La scelta culinaria dei ristoranti sembra essere stata apprezzata dai consumatori che hanno già fatto registrare il tutto esaurito in molti locali. I prezzi sono rimasti contenuti: il menu composto da antipasto, due primi piatti, due secondi, contorni di stagione, dolci natalizi, caffè, bevande costa in media 43,50 euro (+1,2% sul 2009). La spesa complessiva ammonterà a 217 milioni di euro (+4% sul 2009). La conferma arriva anche dalla crescita del numero di chi consumerà il pranzo di Natale nei 60mila ristoranti aperti da nord a sud della penisola. Forti anche di alcune iniziative di intrattenimento (la presenza di Babbo Natale nel locale e i menu bambini, per esempio), i 5 milioni di italiani che andranno al ristorante rappresentano un aumento del 2,8% di clientela sul 2009.

Focus - I numeri del Pranzo di Natale al ristorante
(Natale 2010, variazione % 2010/2009)
Ristoranti aperti (numero) 54.863 - +0,8%
Clienti (numero) 4.993.794 - +2,8%
Prezzo medio (in euro) 43,54 - +1,2
Spesa complessiva (in euro) 217.421.113 - +4%
Fonte: elaborazione Centro Studi Fipe

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