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“COSTRUIRE UN FUTURO DI CERTEZZE PER I GIOVANI PRODUTTORI LATTE. NEI VARI PASSAGGI DELLA FILIERA I LISTINI SUBISCONO RINCARI CONSIDEREVOLI E A PAGARE SONO SOLO GLI ALLEVATORI”, IL PRESIDENTE CIA POLITI SI SCHIERA DALLA PARTE DEI GIOVANI IMPRENDITORI

“Anche nel settore del latte bisogna costruire un futuro di certezze e consentire soprattutto ai giovani di riprendere con forza la strada dello sviluppo e della competitività. Occorre, quindi, porre definitivamente fine all’annosa questione delle quote salvaguardando gli interessi di chi è stato alle regole ed evitando che i furbi la facciano nuovamente franca. Basta con la farsa delle proroghe per le multe. La legge c’è e va rispettata. E’ necessario, al contrario, agire con politiche nuove, con interventi incisivi che permettano agli allevatori di uscire da una crisi che mette a rischio la stessa sopravvivenza delle imprese”. Ecco le dichiarazioni del presidente della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori Giuseppe Politi, oggi a Milano, nel convegno su “Le sfide della competitività per i giovani produttori di latte”.

“E’ giunto il momento, anche in vista della riforma Pac post 2013 e della fine del regime delle quote, di aprire una fase nuova nel settore lattiero-caseario. Oggi - sottolinea Politi - il comparto vive una situazione molto complessa. Per gli allevatori è ormai “profondo rosso”. Il prezzo alla stalla non è più remunerativo, mentre i costi continuano a crescere a livelli vertiginosi e hanno raggiunto un peso insostenibile. In questo modo si è allargata la forbice con i listini dei trasformati, in particolare dei formaggi, le cui quotazioni sono ben superiori a quelle fissate dai contratti interprofessionali per il prezzo del latte. Solo per fare un esempio, un litro di latte viene pagato al produttore 0,33-34 al litro, mentre nel carrello della spesa il prezzo schizza a 1,30 euro al litro. Che significa un aumento nella filiera anche del 300%. E’ un’assurdità. A pagare sono unicamente gli allevatori. Da qui l’esigenza di voltare pagina. Serve una svolta che apra prospettive e permetta di uscire da una crisi che rischia, in particolare, di provocare pesanti riflessi negativi sull’imprenditoria giovanile”.

Il presidente della Cia continua poi il suo intervento rivendicando il diritto a far rispettare la legge sulle quote latte: “Non possiamo fossilizzare il settore sul problema delle quote, che per molti, troppi anni, ha condizionato pesantemente l’agricoltura italiana. E’ ora di finirla una volta per tutte. La legge c’è. Facciamola rispettare e basta. Pensiamo, invece, al futuro. Lavoriamo per dare al comparto lattiero-caseario gli strumenti necessari per lo sviluppo e per competere con più efficacia sui mercati, oggi sempre più globali e difficili. Un discorso che per i giovani assume un valore di primaria importanza. Altrimenti si corre il pericolo di provocare ulteriori e drammatici ostacoli a quel ricambio generazionale fondamentale non solo per ‘pianeta latte’, ma per l’intera agricoltura”.

Un punto, questo, sul quale ha insistito molto il presidente dell’Agia - Associazione Giovani Imprenditori Italiani, Luca Brunelli - devono poter svolgere la propria attività imprenditoriale in un contesto di punti fermi e certi. Devono operare con efficacia sul mercato e affrontare la competizione con politiche adeguate e mezzi validi. Ecco perché chiediamo interventi concreti per affrontare la sfida e cercarla di vincere. E’ in gioco il futuro di tantissime aziende e di molti giovani che vogliono fare realmente impresa”.

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