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IN ARGENTINA MUCCA TRANSGENICA PER PRODURRE LATTE CON CARATTERISTICHE SIMILI A QUELLO UMANO. INSTITUTE OF AGROBUSINESS AVREBBE INSERITO NEL DNA DELL’ANIMALE DUE GENI UMANI PER PRODURRE LATTOFERRINA E LISOZIMA. COLDIRETTI: NO A LATTE MATERNO BIOTECH

In Argentina presto una mucca transgenica potrebbe produrre latte simile a quello umano. Il National Institute of Agrobusiness del Paese sudamericano avrebbe inserito nel dna dell’animale due geni umani per produrre lattoferrina e lisozima, due sostanze che normalmente non si trovano nel latte vaccino. Rosita Isa, questo il nome dell’animale, è nata il 6 aprile, con parto cesareo perché pesava 45 chili, il doppio di un bovino normale, e secondo i ricercatori, guidati da Adrian Mutto, da adulta dovrebbe essere in grado di produrre, dunque, latte simile a quello materno. Secondo l’agenzia Ansa, però, anche dalla Cina è venuto un annuncio simile pochi giorni fa: gli scienziati della “China’s Agricultural University” di Pechino hanno affermato di avere un’intera mandria di 300 mucche transgeniche che già producono un latte simile a quello umano di cui si stanno testando le caratteristiche.

Focus - Coldiretti: no a latte materno biotech da 3 italiani su 4
Quasi 3 italiani su 4 non metterebbero mai il latte “materno” ottenuto da mucche clonate nel biberon. Lo afferma la Coldiretti sulla base dell’indagine Eurobarometro nel commentare la notizia che in Argentina è nata la prima mucca al mondo in grado di produrre latte materno grazie ad alcuni geni umani inseriti nel proprio Dna, annunciata dal National Institute of Agrobusiness Technology. L’annuncio è accolto con diffidenza dal 75% degli italiani che vedono la clonazione degli animali con una preoccupazione maggiore rispetto alla media dei cittadini europei tra i quali gli oppositori sono comunque il 65%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Eurobarometro.
Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico fino al latte materno da mucche transgeniche) rimane dunque elevato - sostiene la Coldiretti - il livello di scetticismo. Peraltro, in Italia, si sta rapidamente riscoprendo il latte d’asina con il quale si ottengono ottimi risultati per i bambini con allergie gastrointestinali dovute a intolleranza al normale latte di mucca e, per quelli che non possono essere allattati al seno. Il latte d’asina che ha caratteristiche simili a quello materno rappresenta una valida alternativa per non far mancare un nutrimento essenziale alla crescita.
Il latte d’asina è un vero e proprio farma-food che risolve i problemi delle intolleranze al latte vaccino nell’età neonatale, ma l’elevato contenuto in calcio lo rende estremamente utile tanto per gli anziani affetti da osteoporosi che per le donne in menopausa. Un animale che sembrava solo pochi anni fa spacciato ha trovato una ragione d’essere nel combattere le nuove patologie dei tempi moderni con un aumento del 30 per cento negli ultimi 5 anni in Italia dove - conclude la Coldiretti - si contano complessivamente oltre 36.000 quadrupedi dalle grandi orecchie, che dopo aver rischiato l’estinzione stanno vivendo un momento di grande riscossa.

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