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UE, TAGLIO DI 35 MILIARDI PER LA SPESA AGRICOLA NEL BILANCIO 2014-2020. LE COOPERATIVE AGRICOLE: “IL TAGLIO DELLA SPESA AVVIENE PROPRIO MENTRE SI STA PORTANDO A COMPIMENTO UNA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE CHE RAZIONALIZZA E SEMPLIFICA”

“La proposta di bilancio per il periodo 2014-2020 della Commissione Europea prevede un taglio consistente della spesa agricola che complessivamente ammonta a quasi 35 miliardi di euro, nei prossimi sette anni, e che potrebbe arrivare a sfiorare i 50 miliardi, nel caso in cui non si riuscisse a sfruttare tutte le risorse stanziate al di fuori del quadro finanziario ma dedicate all’agricoltura. Ciò a fronte di un aumento complessivo della spesa pubblica europea del 5%”. Lo ha evidenziato oggi Pier Luigi Romiti (Fedagri-Confcooperative) nell’audizione nelle Commissioni riunite di Bilancio, Tesoro, Programmazione, Politiche dell’Unione Europea della Camera dei Deputati.

“Il taglio previsto contrasta - continua Fedagri - con la situazione di crisi che sta vivendo uno dei paesi che percepisce maggiori contributi agricoli, la Grecia, dove tra l’altro negli ultimi 2 anni si è registrata una crescita del numero di aziende agricole di oltre il 7%, segno che l’agricoltura viene interpretata come un settore rifugio per tutti coloro che si sono trovati senza lavoro. Ed è del tutto inopportuno tagliare la spesa agricola in un momento in cui è proprio il settore primario ad essere chiamato a far fronte alla sfida più importante del prossimo decennio, quella dell’approvvigionamento alimentare che dovrà garantire cibo a sufficienza ad una popolazione mondiale che cresce al ritmo di 200.000 persone al giorno”.
“L’Italia - ha concluso Fedagri - potrebbe essere doppiamente penalizzata da questa manovra, poiché oltre al calo generale della spesa agricola complessiva, potrebbe subire un ulteriore riduzione del sostegno per effetto della ridistribuzione delle risorse verso i nuovi paesi dell’Unione Europea. Per questo Fedagri-Confcooperative ha confermato la necessità che tutte le istituzioni italiane chiedano con forza che nell’ambito della prossima riforma venga garantito un plafond finanziario per il nostro paese adeguato al valore dell’agricoltura che esso rappresenta (ricordiamo che l’Italia, da sola, pesa per oltre il 12% dell’intero valore della produzione agricola europea)”.

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