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GIORNATA DELL’ALIMENTAZIONE - COLDIRETTI: -25% PREZZI DEL GRANO IN 1 ANNO. LE QUOTAZIONI DEI PRODOTTI AGRICOLI SONO SEMPRE PIU’ CONDIZIONATI DAI MOVIMENTI DI CAPITALE CHE, CON LA CRISI, SI SPOSTANO DA FINANZA AI MERCATI DEI PREZIOSI E MATERIE PRIME

I prezzi del grano sono scesi ad ottobre 2011 (sul 2010) del 25% anche per effetto delle speculazioni finanziarie che hanno provocato una insostenibile volatilità delle quotazioni che è causa della fame nel mondo e mette a rischio le coltivazioni e l’allevamento in molti Paesi. Emerge da un’analisi della Coldiretti per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, promossa dalla Fao, sulla base delle rilevazioni al Chicago Board of Trade (Cbot), il principale mercato finanziario delle materie prime, dove il grano è stato quotato in chiusura settimanale 6,2 dollari per bushel (17 centesimi di euro al chilo), dopo un anno di insostenibili oscillazioni delle quotazioni che ne rende imprevedibile l’andamento in futuro.

Le quotazioni dei prodotti agricoli - denuncia la Coldiretti - sono infatti sempre più fortemente condizionati dai movimenti di capitale che con la crisi si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle materie prime come grano, mais e soia. Il risultato - precisa la Coldiretti - è un’insostenibile instabilità dei prezzi dei prodotti agricoli che dipende sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari. E’ già grave che il sistema della finanza, dell’economia di carta, si sia affermato sull’economia reale, ma - continua la Coldiretti - applicarlo anche al cibo significa far morire di fame la gente. La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazionale ed ha drammaticamente legittimato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero.

Gli effetti drammatici, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole, vanno dalle speculazioni sulle materie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi più poveri, il cosiddetto land grabbing, fino alle grandi bugie sul potere salvifico degli organismi geneticamente modificati (Ogm), la cui diffusione sotto il pressing delle multinazionali è aumentata - continua la Coldiretti - insieme al numero degli affamati.

L’emergenza alimentare non si risolve con i prezzi bassi all’origine per i produttori perchè questi non consentono all’agricoltura di sopravvivere e con la chiusura delle imprese destrutturano il sistema che non è più in grado di riprendersi anche in condizioni positive - conclude la Coldiretti - nel sottolineare che occorre investire nell’agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali per sfuggire all’omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall’estero.

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